24 Aprile 2024, mercoledì
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Lista nera dei farmaci: farmaci con effetti collaterali gravi. Farmaci pericolosi da evitare – lo studio

Alcuni farmaci di uso comune sono stati inseriti nella ‘lista nera’ dei medicinali perché causano gravi effetti collaterali. Secondo uno studio americano, si tratta di 200 prodotti di impiego abituale che possono essere ordinati anche senza l’ausilio di una prescrizione medica.

L’allarme che ha portato all’identificazione di una potenziale lista di medicinali pericolosi per la salute è stato lanciato dai ricercatori dell’Università dell’Illinois. Lo studio, pubblicato sul Journal of American Medical Association, invita a valutare più accuratamente se i farmaci che vengono assunti quotidianamente o periodicamente possono comportare un aumento del rischio di manifestare gravi effetti indesiderati successivamente alla loro assunzione.

La studio americano ha evidenziato più di 200 farmaci comunemente prescritti dal medico da mettere in lista nera perché pericolosi per la salute. Tra quelli più comuni rientrano le pillole anticoncezionali, i farmaci antipertensivi, i medicinali prescritti in alcune condizioni cardiologiche, gli inibitori di pompa protonica, antiacidi e antidolorifici. Anche se il più delle volte, il foglietto illustrativo indica i possibili effetti collaterali associati al loro impiego, molte persone non li tengono in considerazione. In particolare, l’utilizzo di questi farmaci è associato al rischio di soffrire di depressione e di istinto al suicidio.I ricercatori hanno evidenziato che il 15% degli adulti i quali hanno usato contemporaneamente tre o più di questi farmaci ha sofferto di crisi depressive durante la loro assunzione. Nello specifico, il 7% per chi ne ha usato solo uno e il 9% per chi ne ha assunti due. Per questo motivo è necessario che la gente acquisisca una maggiore consapevolezza della depressione come un potenziale effetto collaterale ancora presente e dell’alto rischio di istinto al suicidio generato dall’utilizzo di queste medicine. (fonte affaritaliani.it)

a cura di Mattea Bonica

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