“Don Michele mi diceva continuamente di non considerare che fosse un prete, per cui era normale avere effusioni tra noi come tra due fidanzati normali. Riuscì a convincermi e a baciarmi e ogni volta andava sempre oltre. Quindi, dopo avermi baciata, mi denudava, denudandosi anche lui… Tali rapporti si sono protratti per un po’ di tempo ed avvenivano su un divanetto in una stanza ubicata al pian terreno della struttura La piccola casetta di Nazareth. Se qualcuno bussava alla porta, don Michele rispondeva che stava facendo una confessione”, è la testimonianza di Lucia (il nome è di fantasia) sentita il 9 marzo dagli agenti della Squadra Mobile di Caserta, un verbale allegato all’inchiesta dei pm di Santa Maria Capua Vetere Daniela Pannone e Alessandro Di Vico.
Un pezzo di carta che trasforma in atto giudiziario le testimonianze raccolte dagli inviati de Le Iene, che hanno rivelato la vicenda delle violenze su una minore durante un esorcismo. E che sviluppa ulteriori sospetti sui metodi di don Michele, che approfittava della tonaca per attirare ragazze fragili e portarsele a letto.
a cura di Vincenzo Catapano