24 Aprile 2024, mercoledì
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Roma Capitale…delle buche?l’anno scorso 4mila cause al Comune

 

ROMA – Poco meno di 4mila cause ricevute dall’amministrazione comunale nel 2017. Cause intentate da cittadini che hanno danneggiato l’auto o la moto o, peggio, si sono fatti male per colpa dello stato delle strade. Stiamo parlando, nemmeno a dirlo, delle buche di Roma.Le cause però sono quelle registrate nel 2017, anno di ‘normale’ decadenza delle rete viaria della città. Nel 2018 tra neve, gelo, lavori mai o mal fatti, piani Marshall e anagrafi annunciate si prevede un monte-cause decisamente più alto. Ovviamente con relativi costi. Roma sembra una città bombardata hanno impietosamente raccontato diversi media e moltissimi cittadini. Cittadini che ogni giorno devono dribblare le buche per evitare nel migliore dei casi di dover ricorrere rapidamente al gommista e, nel caso delle due ruote, più spesso per evitare l’ortopedico più che il meccanico. La definizione è, è vero, impietosa. Dopo i bombardamenti non solo le strade sono danneggiate, ma anche i palazzi e si contano i morti prima dei danni.

E’ imbarazzante e non lo è solo per colpa di Virginia Raggi e della sua giunta, ma lo è anche per colpa loro. Come sanno i cittadini di questa città infatti il problema delle strade e delle buche è datato più o meno come l’uso dell’automobile e nessuna giunta sinora ha avuto la forza o la volontà di risolverlo. E’ anche vero però che il problema vecchio, mai come quest’anno ha trovato forza di crescere sino a diventare caso. Le buche c’erano anche prima della Raggi, e le 10 cause al giorno del 2017 sono lì a dimostrarlo, ma mai avevano reso necessaria la chiusura di alcune strade o l’imposizione del limite a 30km/h su una strada che sarebbe l’arteria a scorrimento veloce che taglia la città da Ovest ad Est, vale a dire la tangenziale.Trovare un colpevole sarebbe inutile oltre che complesso, un problema simile non ha infatti un unico genitore ma tanti attori tutti colpevoli a vario titolo e grado. Colpevoli tra cui non si può non annoverare al primo posto chi della città ha la guida, vale a dire il sindaco, ma tra cui vanno inseriti anche chi ha fatto i lavori, chi ha pianificato gli interventi e via elencando. Gli unici, forse, a non aver colpe sono i cittadini. Almeno quelli che pagano le tasse. Questi infatti oltre a pagare per un servizio che non c’è e che si chiamerebbe viabilità, e oltre a rischiare auto e pelle ogni giorno, pagano e pagheranno – e qui la beffa – per le inadempienze altrui. Se nel 2017 le cause sono state 3975, in linea con gli anni precedenti, è facile immaginare che a fine 2018 saranno molte di più.

a cura di Maria Parente
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