27 Aprile 2024, sabato
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Le nuove sfide Ferrero dopo lo shopping negli USA

 

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Ferrero nacque come piccolo laboratorio di pasticceria di Alba, in Piemonte. Oggi è uno dei colossi mondiali del settore dolciario. Con prodotti che sono ormai dei potentissimi marchi a sé stanti, come la Nutella. La quantità prodotto in un anno della crema spalmabile più famosa è pari al peso dell’Empire State Building.Da grande player globale del settore, Ferrero guarda da tempo a occasioni e possibilità di acquisizioni anche lontano dalla terra d’origine. Stabilimenti di proprietà sono oggi nel Regno Unito, in Turchia e negli Stati Uniti.La corsa non si è fermata. Sembra ormai imminente l’acquisto delle attività dolciarie del colosso Nestlè negli Usa. Un colpaccio che segnerebbe un punto di volta nelle strategie solitamente prudenti da parte del gruppo. Con un’offerta da oltre 2 miliardi di eurodiventerebbe il terzo attore del settore nel mercato americano.

La tradizione famigliare e produttiva di questa azienda è una delle gemme industriali e imprenditoriali italiane.La parabola dell’azienda di Alba è strabiliante. Iniziata dal fondatore Pietro (scomparso prematuramente nel 1949) e dal fratello Michele. Quello che ha costruito l’impero.Oggi Ferrero sta per compiere un passo enorme non solo dal punto di vista finanziario (l’esborso come detto dovrebbe essere di oltre 2 miliardi di euro) ma anchestrategico e d’immagine.Andare negli Usa, uno dei mercati più ricchi e competitivi del mondo, e rilevare un ramo d’azienda che sotto la gestione Nestlè non stava andando bene è una grande scommessa. Ambiziosa e rischiosa, è vero.Ma gli oltre 70 anni di storia dell’impresa fondata nel Cuneese dicono che l’azienda è in grado di vincere sfide come questa. E anche di far fronte a terribili difficoltà. Il 4 settembre 1948 una tremenda alluvione allagò l’allora piccola industria dolciaria di Alba. Impianti sommersi dal fango, produzione bloccata e possibile disperazione.Ma non per i Ferrero e gli operai. Che si misero tutti insieme a spalare fango, a pulire e a rimettere in sesto un’attività produttiva. In un mese le macchine sono tornate in funzione. E quasi 70 anni dopo, l’azienda sta per diventare la terza del settore sul mercato americano.

a cura di Maria Parente

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