24 Aprile 2024, mercoledì
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Napolitano e la Ue: no alla disintegrazione. Ieri la strigliata sul lavoro

Prosegue la visita del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al confine tra l’Italia e la Slovenia, per far memoria della Grande Guerra. Questa mattina, in piazza Europa, a Nuova Gorica, incontrerà il presidente della Slovenia Borut Pahor, i sindaci e i rappresentanti delle minoranze. Salirà quindi al Monte Santo, uno dei luoghi del primo conflitto mondiale, per scoprire una targa. Nel pomeriggio la visita alla Basilica di Aquileia.  “Guai a mettere in discussione il principio di integrazione e unità” dell’Unione europea. “Bisogna reagire a qualsiasi tentativo di disintegrazione”. Così il presidente della Repubblica nel suo discorso presso il santuario di Monte Santo (Slovenia). L’Unione europea ha vissuto altri momenti di crisi, ma “nessuno così grave come il periodo che stiamo vivendo da 7-8 anni”. Il presidente Napolitano si è detto comunque sicuro che l’Ue saprà superare anche questa fase così difficile.
Ieri il capo dello stato è tornato sui temi europei e del lavoro. «Se i giovani non trovano lavoro l’Italia è finita», aveva detto Napolitano a Monfalcone. Il ricordo della Prima guerra mondiale diventa per il capo dello stato una lezione per il presente: un’Europa unita e in pace vuol dire anzitutto affrontare il malessere economico e sociale. L’Europa unita deve individuare soluzioni a cause di disagio sociale come la mancanza di lavoro tra i giovani. Solo così si potranno evitare gli errori del passato e si potrà proseguire verso un sentiero di integrazione e di pace. È stato l’avvertimento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

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