26 Aprile 2024, venerdì
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Copia privata: diritto d’autore più salato per smartphone e tablet

Firmato il decreto che aggiorna per il prossimo triennio il compenso per la riproduzione privata di fonogrammi e di videogrammi (come canzoni e video) previsto dalla legge sul diritto d’autore. Lo annuncia il ministro Franceschini che assicura “Si garantisce il diritto di autori e artisti alla giusta remunerazione senza gravare sui consumatori”.

In particolare l’adeguamento delle quote deciso nel decreto firmato dal ministro va dai 3 euro fino ad un massimo di 4,80 per dispositivi oltre i 32 Gb contro gli 0,90 euro che si pagavano fino ad oggi per uno smartphone (in Francia e Germania le quote per questi dispositivi sono molto più alte, dagli 8 ai 32 euro).

“Il ministro Franceschini e il presidente della Siae, Gino Paoli – precisa una nota diffusa dal ministero – hanno convenuto di impegnarsi, per la parte incrementale di gettito delle nuove tariffe, affinché tutte le categorie di titolari dei diritti di copia privata impieghino una quota di tali somme alla promozione di giovani autori e artisti e di opere prime”.

“Parlare di tassa sui telefonini – sottolinea Franceschini – è capzioso e strumentale: il decreto non introduce alcuna nuova tassa, ma si limita a rimodulare ed aggiornare le tariffe che i produttori di dispositivi tecnologici dovranno corrispondere (a titolo di indennizzo forfettario sui nuovi prodotti) agli autori e agli artisti per la concessione della riproduzione ad uso personale di opere musicali e audiovisive scaricate dal web. Un meccanismo esistente dal 2009 che doveva essere aggiornato per legge”.

Il decreto, prosegue il ministro, “non prevede alcun incremento automatico dei prezzi di vendita. Peraltro, com’è noto, in larga parte gli smartphone e tablet sono venduti a prezzo fisso”.

Ma la polemica non tarda ad arrivare, conConfindustria digitale, da sempre sul fronte opposto rispetto a Siae e Confindustria Cultura, che parla di “provvedimento ingiustificato” e “non in linea con lo sforzo che il Paese deve compiere per sostenere l’innovazione digitale”. Plaudono invece gli artisti, da Ennio Morricone a Paolo Conte, da Carlo Verdone a Gabriele Salvatores e Paolo Virzì (”speriamo che sia l’inizio di una nuova attenzione della politica nei confronti del cinema e di tutto l’audiovisivo”). E salutano con favore il provvedimento anche i produttori e gli autori.

La domanda ora è: telefonini e tablet aumenteranno di prezzo in Italia?

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