25 Aprile 2024, giovedì
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Bancomat obbligatorio dal 30 giugno da dentisti e idraulici…ma per finta

Il bancomat sarà obbligatorio negli studi di commercianti, artigiani e liberi professionisti dal 30 giugno. Obbligatorio, ma per finta: per chi rifiuta di dotarsi di Pos, infatti, non ci saranno sanzioni. Il decreto che a fine giugno entrerà in vigore prevede che gli esercizi che offrono beni e servizi debbano dare al cliente la possibilità di pagare con bancomat, carta di credito o prepagata. Ma senza sanzioni a punire chi non si adegua sarà difficile far rispettare la norma. Luisa Grion su Repubblicascrive:

“Dalla fine del mese in base ad un decreto interministeriale del 24 gennaio scorso, chi vende prodotti o prestazioni di servizi, é tenuto ad accettare pagamenti con «card» per importi superiori ai 30 euro. Il cliente che non vuole pagare in moneta sonante deve essere messo nelle condizioni di poterlo fare. L’obiettivo della norma è nobile: dissuadere dall’utilizzo del contante (secondo gli ultimi dati della Banca d’Italia i pagamenti pro capite via card sono 74 l’anno contro i 194 della media Eurozona) e rendere la vita più difficile a chi vuole evadere”.

Propositi ottimi, quelli del decreto, ma c’è un problema:

“La norma, in realtà, viene da lontano e non è detto che da qui alla fine del mese il governo non intenda porre correttivi alla mancata sanzione. Era inserita nel decreto “crescita” del 2012, che ne prevedeva la decorrenza dal primo gennaio di quest’anno, successivamente spostata alla fine di giugno. Associazioni e ordini professionali — appellandosi al fatto che dotarsi di un Pos costa caro — nelle scorse settimane si sono attivate per ottenere un ulteriore rinvio o per strappare un’esenzione (inizialmente prevista — in via transitoria — per fatturati inferiori ai 200 mila euro), ma il fatto che nulla succeda se l’obbligo non viene rispettato ha sopito le proteste”.

Enrico Zanetti, sottosegretario all’Economia, conferma:

“«La sanzione non c’è: la norma avvia un percorso riconoscendo un diritto al consumatore, ma non possiamo scaricare interamente il costo di questo diritto sulle piccole imprese. Il ministero dello Sviluppo economico avvierà un tavolo con le associazioni bancarie per individuare convenzioni che minimizzino l’onere, e in seguito a ciò si potrà integrare il testo specificando la sanzione»”.

D’altronde il costo per dotarsi di Pos non è banale, spiega il Centro studi della Cgia di Mestre:

“Per chi volesse farlo il costo netto (considerato un fatturato medio di 100 mila euro) varierà, a seconda della tipologia del Pos e considerati canoni e commissioni, dai 1.183 ai 1.240 euro annui. Facile prevedere il flop di adesioni”.

Mauro Bussoni, segretario generale Confesercenti, ha suggerito di cambiare l’approccio e invece di prevedere sanzioni programmare sconti al cliente:

“«Prevediamo un punto in meno di Iva a carico del consumatore che paga via card e diamo la possibilità all’esercente di ottenere sgravi in credito d’imposta: il Pos decollerà. In Corea del Sud e Argentina hanno fatto così, ha funzionato»”.

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