26 Aprile 2024, venerdì
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Al via la Commissione di riforma del processo civile

“Fare presto”, anche ricorrendo alla “chirurgia di guerra”, tramite deleghe, con interventi sul codice di procedura civile e il suo collegamento con il processo telematico, per ridare al Paese – famiglie e imprese, soprattutto – la certezza dei diritti garantiti da processi veloci e efficaci. Questo il leit motiv che animerà il lavoro della Commissione incaricata dal Guardasigilli Orlando – e presieduta da Giuseppe Maria Berruti, presidente di Cassazione – di accelerare i tempi della giustizia lumaca nel settore civile. La struttura del processo civile, così come è, non funziona: questa la constatazione, sotto gli occhi di tutti, che è il punto di partenza del lavoro della Commissione. Il nostro ‘modello’ di processo civile non è in grado di attrarre investimenti perché soprattutto gli stranieri non si sentono garantiti da un sistema processuale dai tempi ultradilatati.

Imprese e famiglie al centro della riforma
Un capitolo, quello del rilancio dell’Italia come Paese dove investire con sicurezza, che sta molto a cuore al premier Matteo Renzi. Per questo la Commissione, in un certo modo, tratteggerà delle “corsie preferenziali” per le imprese. Non solo per richiamare capitali, ma anche per ridare efficienza alle tutele per i creditori, compresi quelli esposti con la pubblica amministrazione. L’altra “corsia” sarà per il variegato sistema famiglia. Qui si tratta di prendere atto che “la sociologia della famiglia è profondamente mutata a fronte di un codice civile pensato per un mondo che, così come era, ora non c’è più!”. La tutela dei figli – di famiglie tradizionali, immigrate, di separati, divorziati, coppie di fatto – sarà oggetto di particolare attenzione per non lasciare nessuno senza protezione.

La ‘road-map’ 
La ‘road-map’ della Commissione – che a dicembre deve chiudere il lavoro e a fine mese deve impostare le linee guida – passa attraverso la semplificazione e la velocizzazione delle procedure, soprattutto e ‘in primis’ quelle del processo civile di primo grado dove i tempi di attesa sono giurassici. Un successivo step, si occuperà di “istituire veicoli processuali più efficaci per le famiglie e le imprese”, coma già ricordato. Un terzo passo punta a “responsabilizzare” maggiormente tutte le parti del processo, giudici compresi, senza però ricorrere a sanzioni. Sarà rivisto anche il sistema delle impugnazioni per snellire il processo di appello che avrà solo la finalità “di correggere gli errori, se ci sono stati”, e non “dilatare i tempi e rimettere tutto in discussione”.

I componenti della Commissione
In tutto sono undici i componenti della Commissione. A presiederla sarà Giuseppe Maria Berruti, presidente in Cassazione, alla Terza sezione civile e direttore dell’Ufficio del Massimario. Berruti, beneventano, esperto in diritto di famiglia e societario, è stato anche consulente all’Authority antitrust. Componente togato al Csm nella scorsa consiliatura e leader di Unicost, è il magistrato al quale Angelino Alfano, quando era ministro della giustizia, si è affidato per rimettere in piedi l’ultimo concorso per notai annullato per irregolarità alle prove scritte.

Anche Menoni fra gli ‘esperti’
Della Commissione fanno parte, inoltre, Renzo Menoni, avvocato del foro di Parma e presidente dell’Unione delle camere civili, dunque un rappresentante di ‘peso’ degli avvocati civili che, con la loro opposizione, sono stati in grado di portare fino alla Consulta – che l’ha bocciata – la legge sulla mediaconciliazione. Un argomento del quale, comunque, non si occupa la Commissione ‘Berruti’.

Gli altri membri
Gli altri componenti sono: Rosanna De Nictolis, presidente di sezione del Consiglio di Stato e capo della segreteria del Guardasigilli; Stefano Recchioni, professore ordinario di diritto processuale civile all’Università di Cassino e del Lazio meridionale; Pietro Sirena, professore ordinario di istituzioni di diritto privato all’Università di Siena; Rosaria Maria Castorina, giudice del Tribunale di Catania; Oronzo De Masi, consigliere della Corte di appello di Roma; Paolo Spaziani, vice capo ufficio legislativo del ministero dell’Economia e Finanze, sezione Finanza; Giacomo Travaglino, consigliere in Cassazione.

Ai lavori della Commissione partecipano, infine, “con voto deliberativo”, il capo di gabinetto e il capo dell’ufficio legislativo del ministero della Giustizia. Verranno presi in considerazione anche gli studi e le proposte delle commissioni precedenti, compreso il testo uscito dalla Commissione ‘Vaccarella’ ritenuto una buona base.

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