20 Aprile 2024, sabato
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Napoli: madre tiene segregata in casa figlia per 8 anni, polizia la libera

Segregata in casa da almeno 8 anni dalla madre in via Caldieri, nel quartiere Vomero di Napoli. La donna, di 36 anni, è stata liberata il 28 febbraio dalla polizia.
Gli agenti sono intervenuti in un appartamento di uno stabile in Via Luigi Caldieri, di proprietà della madre della donna segregata, ma dove essa non abitava.
All’arrivo dei poliziotti la porta era chiusa dall’esterno e sul pianerottolo si percepiva un cattivo odore. I poliziotti, aiutati dai vigili del fuoco, hanno aperto l’appartamento.
Davanti ai loro occhi cumuli di spazzatura in tutta la casa e, per terra, dietro ad un divano una giovane donna rannicchiata e seminuda che cercava di riscaldarsi utilizzando un asciugacapelli. Le tapparelle di tutte le finestre erano tirate giù e bloccate con fermi.
C.G., in evidente stato di malnutrizione e deficit psico-fisico, è stata portata in ospedale dai poliziotti che poi hanno rintracciato la madre a casa di un familiare. La madre, 69 anni, è stata trovata in possesso delle chiavi dell’appartamento e del tesserino sanitario della figlia.
I poliziotti hanno accertato che la madre si recava nell’appartamento una-due volte alla settimana lasciando sul pavimento delle buste della spesa per poi andar via immediatamente chiudendo la porta a chiave. La donna è stata arrestata e condotta nel carcere di Pozzuoli. I poliziotti hanno denunciato in stato di libertà anche altre tre persone per il reato di favoreggiamento.
Chiara, aveva a disposizione solo l’energia elettrica: niente acqua e niente gas. Ha conseguito il diploma e risulta anche iscritta all’università. Gli agenti del commissariato Arenella, guidato dal vice questore Eugenio Marinelli, dopo averla liberata l’hanno affidata al 118 che l’ha prima condotta nell’ospedale Cardarelli e poi nel San Giovanni Bosco dove si trova tuttora in cura.
Oltre ad arrestare la madre, i poliziotti hanno denunciato per favoreggiamento tre persone: si tratta del portiere dello stabile, dell’amministratore, e della zia della giovane, sorella dell’ insegnante in pensione finita nel carcere femminile di Pozzuoli (Napoli) con le accuse di sequestro di persona aggravato e continuato, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia.
La madre 69enne di Chiara viveva con la sorella da circa 12 anni, in via Omodeo, strada non molto distante da via Caldieri. Secondo quanto si è appreso, non aveva mai voluto accettare la figlia. I medici del San Giovanni Bosco dovranno ora accertare lo stato di salute, soprattutto psicologico di Chiara. Dagli atti non emergono forme di minorazione mentale che, però, potrebbero essere state nascoste. Ai sanitari è anche affidato il compito di accertare se le siano stati somministrati calmanti, per tenerla sotto controllo. La polizia, infatti, non riesce ancora a spiegarsi come mai non si sia mai ribellata alle violenze della madre. Gli investigatori del commissariato Arenella stanno ascoltando anche altre persone. Tra queste figura il fratello di Chiara, che vive fuori regione. Il padre, invece, è morto tempo fa.

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