S. R., alias Sandra Yura o Gaia di Montebello, fa la escort da diversi anni. Forme da modella nonostante i 50 anni passati, la bella brasiliana di Salò (Brescia) in passato più volte era andata all’Agenzia delle Entrate e alla Camera di Commercio per cercare di regolarizzare la propria posizione, riferisce Michele Focarete sul Corriere.it, ma ogni vota si era vista negare questa possibilità. La sua attività non risultava inquadrabile in alcuna categoria contemplata, le rispondevano. Finché la Guardia di Finanza non ha cambiato idea: S. R. è come una ditta individuale, per cui la signora dovrà pagare tasse arretrate per 50mila euro.
Nell’ottobre del 2012 la Guardia di Finanza di Salò va a casa della signora e fa un’ispezione per accertare le imposte dovute dirette e l’Iva per il periodo che va dal 2008 al 2011.
La stessa brasiliana ha mostrato ai finanzieri tutta la sua documentazione, dichiarando di fare la escort. Ha anche fatto vedere i tre siti internet sui quali venivano pubblicizzati i suoi servizi, con tanto di tariffario. Ma questo ha fatto scattare l’indagine per ricostruire il volume d’affari dell’attività della signora.
Dalle indagini è venuto fuori che il lavoro di S. R. era assimilabile a quello di un lavoratore autonomo di una ditta individuale e nel dicembre del 2013 le sono stati notificati quattro avvisi di accertamento per Irpef, Iva, Irap, Inps, oltre a sanzioni e interessi per un ammontare di circa 50 mila euro.
La signora non chiede di non pagarli, ma che i controlli siano meno arbitrari:
“Se guardiamo tutti i siti di escort su Internet, io sono stata a dir poco sfortunata perché sono incappata in una verifica. Oppure, come sarebbe giusto, dovrebbero fare pagare le tasse a tutte quelle che fanno il mio mestiere. Si recupererebbero un sacco di soldi per la gioia delle casse dello Stato e dei tanti cittadini che da tempo chiedono che le prostitute paghino le tasse”.