26 Aprile 2024, venerdì
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Frutta nelle scuole: oltre milleottocento gli studenti coinvolti in provincia di Pordenone

AgriolaeLogoLa mia iniziativa parlamentare tesa a far decollare il programma “Frutta nelle scuole” ha suscitato interesse da parte del mondo agricolo, anche in relazione agli indirizzi di potenziamento auspicati in sede di Commissinoe europea.
E’ bene ricordare che tale programma coinvolge un centinaio di scuole nel territorio regionale (l’elenco è consultabile qui) di cui molte nella provincia di Pordenone; in particolare sono coinvolti i comuni di: Pordenone, Chions, Azzano X, Montereale Valcellina, San Vito al Tagliamento, Cavasso Nuovo e Cordenons. Il totale degli alunni coinvolti in provincia di Pordenone ammonta a 1.807 unità e ben 12.465 a livello regionale (7.163 Udine, 2.075 Trieste,1.420 Gorizia)
Ecco l’intervista pubblicata sulla rivista AGRICOLAE.EU consultabile direttamente cliccando qui.

Positivamente la decisione da parte della Commissione Ue di potenziare il programma Frutta nelle scuole. “Auspico che questo segnale possa portare al completamento della distribuzione della frutta nelle scuole in tuti i giorni della settimana. Colmando quei giorni in cui la spesa è a carico delle amministrazioni locali”, spiega ad AGRICOLAE il deputato che giovedì 23 gennaio aveva presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere le motivazioni del ritardo per l’attivazione del programma annuale. E ricorda come “la distribuzione di questi generi alimentari rafforzi il concetto di qualità e di produzione locale che riteniamo siano la base del futuro del nostro sistema agroalimentare e di tutti i paesi del pianeta”. Compresa “l’agricoltura biologica”.

Si rimane in attesa di sapere notizie dal Mipaaf per quanto riguarda il ritardo del programma deputato a portare la frutta nelle scuole nell’arco dell’anno scolastico. “Attendiamo una risposta ed è veramente grave che alla fine di gennaio ci siano dei ritardi che di fatto vanificano il significato autentico di questa campagna: al di là degli slogan quello di portare i beni alimentari nelle scuole”, precisa. E aggiunge: “Cercheremo di indagare sulle motivazioni per cui non ci sono ancora delle risposte dal Mipaaf, anche considerando che si tratta di una campagna sostenuta con i fondi Ue. Il che significa – prosegue – che per gestire questa campagna basterebbe dare il via. Difficile pensare a cosa possa aver causato simili ritardi dal momento che la copertura finanziaria c’è”. Ora sembra si stia per chiudere il cerchio e risolvere la questione.

Ufficio Stampa

on. Giorgio Zanin

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