26 Aprile 2024, venerdì
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Soltanto Letta può decidere se salvare Alitalia

Aumento di capitale da 300 milioni, coperto per la meta’ da Fintecna, convinta in extremis e direttamente dal premier Enrico Letta, e per gli altri 150 milioni dai soci attuali, con Intesa Sanpaolo e Unicredit pronte a costituire il consorzio di garanzia per coprire l’inoptato. È questa la soluzione sul tavolo dal governo, scrive MF, per tenere in piedi l’Alitalia, al termine di una giornata convulsa andata avanti fino alla tardissima serata di ieri con un nuovo vertice a Palazzo Chigi, dove sarebbe tornato anche l’ad di Fs Mauro Moretti insieme al premier, ai ministri interessati, ai vertici della compagnia e ai due banchieri Federico Ghizzoni per Unicredit e Gaetano Micciche’ per Intesa, mentre si moltiplicavano le voci su una societa’ ormai prossima al default e nemmeno piu’ in grado di fare il pieno ai propri aerei.

Di tutte le soluzioni possibili studiate ieri nel corso della giornata di incontri a palazzo Chigi, continua il giornale, l’ipotesi di un prestito sarebbe quella al momento piu’ gettonata. Il modello sarebbe piu’ o meno quello dei Monti-bond usati per il salvataggio di B.Mps: l’azienda emette delle obbligazioni, il governo le sottoscrive, Alitalia ne ottiene della liquidita’ in cambio del pagamento di lauti interessi. Se poi alla scadenza (sufficientemente lunga) delle obbligazioni, l’azionista non fosse in grado di restituire il dovuto, i bond si convertirebbero in azioni. La condizione posta dal governo per sottoscrivere i Letta-bond e’ la fine di ogni incertezza sul futuro di Alitalia. La linea resta la stessa di ieri: l’unico e realistico compagno di strada per Alitalia sono i cugini franco-olandesi.

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