Adulti italiani agli ultimi posti tra i paesi Ocse per le competenze «fondamentali» per muoversi nel mondo del lavoro e nella vita sociale. Questo il risultato dell’indagine Isfol-Piaac (Programme for the International Assessment of Adult Competencies), svolta nel periodo 2011-2012, al fine di analizzare il livello di competenze della popolazione tra i 16 e i 65 anni. L’indagine, realizzata in 24 paesi, è stata promossa dall’Ocse e realizzata in Italia dall’Isfol su incarico del ministero del lavoro. «Il nostro paese», si legge nello studio, «si colloca all’ultimo posto della graduatoria nelle competenze alfabetiche (competenze fondamentali per la crescita individuale, la partecipazione economica e l’inclusione sociale), anche se rispetto alle precedenti indagini Ocse la distanza dagli altri paesi si è ridotta. Inoltre l’Italia risulta penultima nelle competenze matematiche (numeracy), fondamentali per affrontare e gestire problemi di natura matematica nelle diverse situazioni della vita adulta». In particolare, nelle competenze alfabetiche il punteggio medio degli adulti italiani è pari a 250, contro una media Ocse di 273. Nelle competenze matematiche la media italiana è pari a 247 rispetto a 269 di quella Ocse. I punteggi sono riconducibili a 6 diversi livelli di competenze e il livello 3 è considerato il minimo indispensabile per «vivere e lavorare nel XXI secolo». In riferimento alle competenze alfabetiche il 29,8% degli adulti italiani si colloca al livello 3 o superiore, il 42,3% al livello 2 e il 27,9% non supera il livello 1. Quanto alle competenze matematiche il 28,9% è al livello 3 o superiore, il 39% a livello 2 e il 31,9% al livello 1 o inferiore. Il divario Nord-Sud è stabile per tutti i livelli di istruzione considerati ed è più ampio, in particolare, per i livelli di istruzione universitaria.