Si è concluso ieri sera tardi con sostanziale soddisfazione l’incontro a palazzo Chjigi tra i leader sindacali e il presidente del consiglio, Enrico Letta, sulla legge di stabilità. “Nessuna cifra, una pagina bianca”, hanno riferito i leader di Cgil, Cisl e Uil, ma è stato comunque un “incontro positivo”, nel corso del quale è stato confermato che il taglio del costo del lavoro sarà al centro della legge di stabilità con un mix di misure a vantaggio sia dei lavoratori sia delle imprese. Interventi da finanziare con il taglio della spesa pubblica. “Il presidente del consiglio ha detto che è interessato ad aprire la discussione fiscale nella legge di stabilità, che per noi è la questione cruciale: ridurre le tasse su lavoratori, pensionati e imprese che investono”, ha commentato il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, aggiungendo che “naturalmente ci sono problemi di risorse.
“Abbiamo spiegato che una riduzione delle tasse sul lavoro è fondamentale anche per l’economia del Paese”, gli ha fatto eco il leader della Uil, Luigi Angeletti, che comunque ha ribadito il “no ad operazioni simboliche”. “In assenza di cifre e di proposte concrete si tratta solo di intenzioni”, ha aggiunto la leader della Cgil, Susanna Camusso. “Tutto quello che abbiamo letto sui giornali non esiste: siamo di fronte a una pagina bianca, nessuna cifra. L’impressione è che abbiamo perso un mese”, ha sottolineato Camusso, riferendosi al tempo passato dal documento di Genova e dalla richiesta di un confronto con il governo. Poco dopo il commento di Letta che ha definito positivo l’incontro con le parti sociali, sostenendo la necessità di “recuperare il tempo perduto a causa della crisi politica” e “procedere a ritmi forzati” sulla legge di stabilità.