Parliamo di un accordo in base al quale un lavoratore si rende disponibile ad effettuare una determinata prestazione dietro, appunto, una chiamata del datore, secondo tempi e modi stabiliti da quest’ultimo.
Bisogna sapere che il contratto a chiamata non può essere utilizzato per più di 400 giornate di lavoro effettivo presso lo stesso datore e nell’arco di tre anni solari.
Chi svolge un’attività con contratto a chiamata ha diritto alla stessa retribuzione di un lavoratore dipendente a parità di mansioni.
Ci sono dei casi in cui la legge non consente il ricorso al contratto a chiamata, come ad esempio:
per sostituire lavoratori in sciopero,
nelle unità produttive in cui sia in corso un procedimento di cassa integrazione (parziale o a zero ore) che coinvolga lavoratori con le stesse mansioni richieste con contratto a chiamata,
nelle unità produttive dove, nei sei mesi precedenti, sono stati effettuati dei licenziamenti collettivi di lavoratori con le stesse mansioni richieste con contratto a chiamata,
dal datore di lavoro che non ha effettuato la valutazione dei rischi prevista dalla normativa sulla sicurezza dei lavoratori.