30 Aprile 2024, martedì
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Recovery Fund,ecco come gestire la risorsa

Recovery Fund,ecco come gestire la risorsa
A cura di Simona Briglia
Il Recovery Fund rappresenta la più grande iniezione di soldi pubblici della storia recente del nostro Paese e dovrebbe essere sostenuta da misure che garantiscano, da un lato, la tracciabilità dell’intero percorso di approvazione delle decisioni pubbliche e, dall’altro, la possibilità per tutti i soggetti, soprattutto quelli che rappresentano gli interessi diffusi, troppo spesso esclusi dal dibattito pubblico, di poter incidere sulle scelte che riguarderanno il futuro di intere generazioni.Per fare in modo che i processi decisionali siano inclusivi e trasparenti, 14 organizzazioni della società civile guidate da The Good Lobby hanno appena lanciato la coalizione Lobbying4Changeche chiede una regolamentazione del lobbying in Italia a partire proprio dalla gestione del Recovery Fund.Quest’ultimo è un’opportunità straordinaria che l’Italia non può lasciarsi scappare, eppure ci sono volute le fibrillazioni nella maggioranza di governo per aprire una discussione franca sulla trasparenza delle decisioni relative ai 209 miliardi in arrivo dall’Europa e sul coinvolgimento delle parti sociali ed economiche nell’orientare le strategie per il futuro del Paese.Per dare un’idea della “fiducia” del Paese, secondo un recente sondaggio il 61,8% dei nostri concittadini teme le istituzioni non saranno in grado di gestire con efficacia i fondi in arrivo.Ci vorrebbe ben altro che una cabina di regia o sei super manager (scelti sulla base di quale criterio? Con quali rassicurazioni che siano a prova di rischi di conflitti di interessi?) con relativo staff di dotazione da reclutare derogando a ogni buona regola di ingresso nella pubblica amministrazione.Già il Forum Diseguaglianze e diversità, il Forum PA e Movimenta hanno mostrato forti perplessitàsulle scelte opache prospettate dal presidente Conte e ad avanzare di conseguenza una proposta alternativa a quella di Palazzo Chigi: l’auspicio è che il Recovery Fund possa essere la leva che da tanto tempo aspettavamo per innescare una svolta nella pubblica amministrazione attribuendole le giuste responsabilità e competenze (a partire dal piano esecutivo del piano di recupero post pandemia) anche attraverso l’ingresso di nuove figure, giovani e capaci, da cui far nascere la PA del futuro.Anche una esponente politica solitamente cauta come la presidente del Senato Elisabetta Casellati sul Recovery Fund ha affermato che occorre “garantire trasparenza e reale partecipazione ai cittadini rispetto al processo decisionale”, criticando la prefigurazione dell’ennesima task force che a suo avviso farebbe perdere centralità al Parlamento e al ruolo che questo dovrebbe avere come cinghia di trasmissione tra società civile e istituzioni.
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