ROMA – Ergastolo con isolamento diurno per tre anni. È questa la condanna inflitta a Claudio Campiti, responsabile della strage di Fidene, uno dei fatti di sangue più gravi avvenuti nella Capitale negli ultimi anni. La sentenza è stata pronunciata oggi dalla prima Corte d’Assise di Roma, al termine di una lunga camera di consiglio durata oltre sette ore.
I fatti risalgono al 11 dicembre 2022, quando Campiti, durante una riunione di condominio nella sede dell’associazione consortile “Valleverde”, nel quartiere Fidene, aprì il fuoco con una pistola semiautomatica, uccidendo quattro donne e ferendo gravemente altre due persone. La sparatoria, avvenuta al culmine di un contenzioso legale e personale con il consorzio abitativo, scioccò l’opinione pubblica per la sua efferatezza e apparente premeditazione.
Campiti, 57 anni all’epoca dei fatti, utilizzò un’arma sottratta al poligono di tiro della Sezione di Roma del Tiro a Segno Nazionale, di cui era socio. L’indagine ha ricostruito che l’uomo, da tempo in conflitto con il consorzio, aveva pianificato l’attacco approfittando della sua familiarità con la struttura sportiva.
I giudici hanno inoltre condannato a tre mesi di reclusione, con pena sospesa, l’allora presidente della Sezione Tiro a Segno, ritenuto colpevole di omessa custodia dell’arma. Una decisione che sottolinea la responsabilità delle strutture autorizzate nel controllo e nella sicurezza delle armi da fuoco.
Durante il processo, l’accusa ha parlato di “violenza lucida e deliberata”, supportata da un contesto di rancori mai sopiti e documentata da numerosi elementi a carico dell’imputato, tra cui le testimonianze dei presenti e l’analisi dei suoi comportamenti precedenti alla strage.
I familiari delle vittime, presenti in aula, hanno accolto la sentenza con dignità e commozione, chiedendo che quanto accaduto non venga dimenticato e che siano rafforzati i controlli sulle armi e sulla gestione delle strutture private.
Con questa sentenza si chiude il primo capitolo giudiziario di un caso che ha riacceso il dibattito su sicurezza, salute mentale, gestione dei conflitti condominiali e accesso alle armi in Italia.