3 Dicembre 2025, mercoledì
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La Fiera Letteraria compie cent’anni

Un secolo di idee, dibattiti e visioni nella rivista che ha accompagnato la storia culturale italiana

Compie cent’anni La Fiera Letteraria, una delle testate più significative e riconoscibili della cultura italiana, un luogo in cui generazioni di intellettuali hanno discusso, litigato, costruito e smontato idee, aprendo varchi nel dibattito pubblico e contribuendo a ridefinire la nostra identità culturale. Oggi, mentre raggiunge questo traguardo storico, la rivista si presenta come una testimone preziosa di un secolo di trasformazioni, nata in un’Italia molto diversa eppure capace, ancora oggi, di parlare a lettori sparsi in quarantotto Paesi.

L’origine della rivista risale al dicembre 1925. Milano era allora una delle capitali intellettuali del Paese, crocevia di movimenti artistici e fermenti letterari. In quel contesto un gruppo di giornalisti e studiosi raccolti attorno a Benedetto Croce concepì una rivista che non fosse semplice veicolo di recensioni o notiziari culturali, ma una vera arena di confronto, un laboratorio dove mettere alla prova idee e parole. Croce, già figura centrale nella cultura italiana, contribuì in modo determinante allo spirito della nuova pubblicazione: rigore del pensiero, apertura al dibattito, attenzione alle arti come forma di conoscenza.

La Fiera Letteraria portava con sé una formula ambiziosa. Non una rivista autoreferenziale, chiusa nei suoi codici, ma una piattaforma dinamica in cui gli intellettuali del tempo potessero discutere con libertà. Fu subito chiaro che quel progetto avrebbe generato un’eco ben più ampia del previsto. Nel giro di pochi numeri la testata divenne una sorta di piazza culturale, una vetrina in cui si specchiavano e si confrontavano scrittori, filosofi, critici, artisti, spesso con posizioni distanti e talvolta conflittuali. Lì, nelle sue colonne, si accendevano discussioni aspre, si elaboravano prese di posizione, si costruivano percorsi critici destinati a incidere sulla vita culturale e politica italiana.

La direzione della rivista passò nelle mani di figure che avrebbero fatto la storia della letteratura del Novecento. Giovanni Battista Angioletti portò ordine, metodo, un’attenzione acuta al panorama internazionale. Curzio Malaparte, invece, introdusse una vena provocatoria, spiazzante, capace di rompere consuetudini e di imprimere alla rivista un andamento talvolta imprevedibile, di sicura forza espressiva. I suoi articoli, come quelli di altri pensatori che frequentavano la testata, contribuirono a delineare un orizzonte nuovo, in cui cultura e politica non erano mondi separati ma elementi di un’unica conversazione nazionale.

Pur essendo uno dei suoi principali protagonisti, Croce non assunse mai la direzione della rivista. Il motivo era anche di ordine politico e culturale: nel 1929 nacque L’Italia Letteraria, periodico concorrente che riportava come sottotitolo proprio La Fiera Letteraria, generando imbarazzo e sovrapposizioni. Croce preferì quindi rimanere una figura di riferimento, un editorialista di straordinario rilievo, senza collocarsi formalmente al vertice della testata.

La storia editoriale della rivista attraversò stagioni diverse. La prima fase, avviata nel 1925, si chiuse con il passare degli anni e i mutamenti del contesto culturale. Una seconda edizione prese vita nel 1949, all’alba del dopoguerra, quando il Paese tentava di ridefinire se stesso anche attraverso le parole e le idee. Questa nuova stagione durò fino al 1977, quando problemi economici portarono a un’interruzione delle pubblicazioni regolari. Tuttavia La Fiera Letteraria non si spense: continuò a circolare come periodico, adattandosi ai tempi e mantenendo vivo il proprio imprinting critico, fino al 2014.

Quell’anno segnò un nuovo inizio. La rivista venne acquisita dall’Istituto Europeo per la Formazione, guidato dal professor Luca Filipponi, che ne assunse anche la direzione. Il progetto fu rilanciato con una prospettiva internazionale e la determinazione a mantenere intatta la vocazione originaria. Alla guida editoriale si affiancarono Angelo Sagnelli e Neria De Giovanni come condirettori, mentre grafica e comunicazione furono affidate a Paola Biadetti, con il supporto tecnico di Alina Okuneva. Un team che ha permesso alla testata di rinnovarsi senza perdere la propria fisionomia.

Oggi La Fiera Letteraria esce puntualmente ogni anno ed è distribuita in quarantotto Paesi, sempre in lingua italiana. È presente anche online su vari siti e piattaforme giornalistiche e culturali, in versione mobile per smartphone e attraverso la rete WhatsApp dell’associazione Giovani Europei, che permette di raggiungere almeno ottomila contatti selezionati. Una diffusione ampia, costruita con un modello che combina tradizione cartacea e strumenti digitali, nel segno di una continuità che attraversa un secolo di storia.

Il nuovo numero sarà distribuito dal 15 dicembre. Per chi desidera proporre contributi o inserimenti, la redazione mette a disposizione l’indirizzo medialuxnet@gmail.com e un contatto WhatsApp al numero 3475353004.

Un secolo dopo la sua nascita, La Fiera Letteraria continua a essere ciò che era sin dall’inizio: un luogo in cui le idee trovano spazio, si confrontano, si sfidano, e dove la cultura non è un territorio separato, ma parte viva del dibattito italiano. Una storia lunga cento anni che ancora oggi mantiene intatta la forza delle sue origini.

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