1 Dicembre 2025, lunedì
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L’elettrico accelera grazie all’Isee. A novembre immatricolazioni più che raddoppiate

L’effetto dei nuovi incentivi spinge il mercato: balzo delle vendite, quota al 12,2 per cento, oltre novemila automobilisti accedono al bonus. In undici mesi crescita del quaranta per cento.

Il mercato italiano dell’auto elettrica ha cambiato marcia. A novembre, primo mese in cui si registra l’effetto pieno degli incentivi modulati sull’Isee, le immatricolazioni di vetture a batteria hanno segnato un incremento che non ha precedenti nella recente storia del settore. Secondo i dati diffusi da Motus-E, sono state targate 15.131 auto totalmente elettriche, un balzo del 130,7 per cento rispetto allo stesso mese del 2024. Di queste, circa novemila hanno beneficiato dei nuovi bonus legati alla fascia di reddito, segno che la misura ha intercettato una domanda latente e ha allargato la platea degli acquirenti.

La spinta degli incentivi si riflette anche sulla quota di mercato, che nel mese è salita al 12,2 per cento contro il 5,3 per cento registrato un anno prima. Una crescita che modifica in modo sensibile la geografia del mercato automobilistico nazionale, indicando una progressiva normalizzazione dell’elettrico nelle scelte dei consumatori.

Pur con un ritmo meno impressionante, il trend è positivo anche nel bilancio dei primi undici mesi del 2025. Da gennaio a novembre le immatricolazioni di vetture full electric hanno raggiunto quota 82.218, il 40,1 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2024. La quota sul totale del mercato è così salita dal 4 al 5,8 per cento, confermando un consolidamento che va oltre gli scossoni mensili e i picchi legati alle politiche di incentivo.

La fotografia di Motus-E suggerisce che l’intervento pubblico orientato al reddito abbia centrato l’obiettivo di rendere l’elettrico più accessibile, trasformando un segmento considerato di nicchia in una scelta sempre più possibile per ampie fasce di automobilisti. Una svolta che potrebbe incidere profondamente sugli equilibri futuri dell’automotive italiano, chiamato ora a sostenere una domanda in crescita con infrastrutture e modelli capaci di accompagnare la transizione verso una mobilità a zero emissioni.

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