Il Ministero dell’Economia rompe il silenzio e prende posizione dopo le notizie sull’indagine avviata dalla procura di Milano in merito alla scalata di Mps su Mediobanca. Fonti del dicastero guidato da Giancarlo Giorgetti sottolineano che l’azione del Mef si è svolta “sempre nel rispetto delle regole e della prassi”, respingendo con fermezza ogni ipotesi di comportamento improprio.
Secondo quanto trapelato, l’inchiesta mira a chiarire la cornice in cui si è sviluppata l’offerta pubblica di scambio di Mps su Mediobanca e a verificare se vi siano stati tentativi di interferenza politica o istituzionale. Un’ipotesi che il Mef smentisce senza esitazioni: “Dal ministro Giorgetti nessuna ingerenza né interferenza”, ribadiscono le fonti.
La puntualizzazione arriva in un momento delicato per il sistema bancario italiano, chiamato a misurarsi con equilibri ancora fragili e con operazioni strategiche che coinvolgono attori di primo piano. La vicenda Mediobanca-Mps, già al centro dell’attenzione dei mercati, assume ora anche una dimensione giudiziaria che impone cautela e trasparenza.
Da Via XX Settembre il messaggio è netto: ogni passaggio dell’operazione è stato seguito secondo le procedure previste, senza pressioni né interventi impropri. Un posizionamento che mira a preservare la credibilità istituzionale del ministero, mentre l’indagine muove i primi passi e si prepara a ricostruire dinamiche, responsabilità e contesto.
Il Mef, intanto, ribadisce di essere pronto a collaborare con gli inquirenti, confidando che l’evoluzione dell’inchiesta possa restituire rapidamente un quadro chiaro, in grado di dissipare dubbi e sospetti su una delle operazioni finanziarie più osservate dell’ultimo periodo.
