27 Ottobre 2025, lunedì
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Una notte romana tra arte e danza: protagonisti e ospiti d’eccezione al Palazzo della Contessa a Trastevere

Roma tra arte, danza e cultura: protagonisti e ospiti d’eccellenza animano Palazzo della Contessa e Studio 33.

Roma ha vissuto una serata che resterà impressa nella memoria degli appassionati di cultura, trasformando il Palazzo della Contessa Erika Emma Fodré in un autentico teatro della creatività. La dimora storica, elegante e ricca di fascino, ha accolto ospiti di rilievo tra lampadari antichi, boiserie raffinate e opere d’arte che sembravano osservare silenziose il dialogo tra passato e contemporaneità.

Al centro della scena, il professor Luca Filipponi ha portato il suo contributo come special guest, in qualità di presidente del Menotti Art Festival di Spoleto. La sua esperienza e il suo sguardo sulla scena artistica contemporanea hanno creato un ponte tra la tradizione culturale italiana e le nuove forme espressive, stimolando riflessioni profonde e dialoghi con il pubblico presente. La serata ha trovato una conclusione simbolica e carica di significato nei saluti di Anna Fendi, amica storica della Contessa Erika Emma Fodré e protagonista della commemorazione dei fatti rivoluzionari del 1956 in Ungheria. La sua presenza ha conferito un forte valore simbolico all’evento, ricordando come memoria storica e creatività possano coesistere in armonia.

Dal Palazzo, l’esperienza si è spostata a Studio 33, nel cuore vibrante di Trastevere, spazio creativo dove musica, arti visive e performance si intrecciano in un dialogo continuo. Qui MaMà Dots ha dato vita a un intenso confronto artistico con Ricky Bonavita, docente dell’Accademia Nazionale di Danza e fondatore della Compagnia Excursus, tra le realtà più acclamate della scena contemporanea italiana e internazionale. Ogni movimento della performance si è animato nello spazio, dialogando con le luci, i suoni e le emozioni del pubblico, trasformando Studio 33 in un palcoscenico vibrante e immersivo.

L’incontro tra MaMà Dots e Bonavita non è stato solo una performance: è stato un racconto di energia, disciplina e sperimentazione, in cui la danza ha parlato un linguaggio universale e le arti visive hanno amplificato la forza espressiva dei protagonisti. Il pubblico, coinvolto e rapito, ha potuto percepire la tensione creativa e la bellezza di un dialogo artistico unico, in cui ogni gesto, ogni sguardo e ogni sfumatura coreografica raccontava un pezzo della scena contemporanea italiana e internazionale.

Questa serata ha dimostrato come luoghi storici come il Palazzo della Contessa Erika Emma Fodré e spazi innovativi come Studio 33 possano diventare catalizzatori di eccellenza culturale, offrendo momenti di incontro e riflessione tra discipline, generazioni e linguaggi artistici. La centralità dei protagonisti e l’eleganza della loro presenza hanno reso l’evento non solo un’occasione di celebrazione, ma una vera esperienza immersiva, testimonianza di quanto Roma sia capace di coniugare memoria, prestigio e innovazione, confermandosi cuore pulsante di un panorama culturale internazionale sempre vivo e sorprendente.

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