25 Novembre 2025, martedì
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L’economia italiana tiene il passo: Pil in crescita dello 0,3% nel primo trimestre

Istat conferma la stima congiunturale e rivede al rialzo quella tendenziale: +0,7% su base annua. Segnali di resilienza nonostante il contesto internazionale incerto.

ROMA – L’Italia regge l’urto delle incertezze globali e apre il 2025 con un segnale positivo. Secondo i dati ufficiali diffusi dall’Istat, nel primo trimestre dell’anno il Prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Su base annua, l’economia segna un incremento dello 0,7%, dato ritoccato leggermente al rialzo rispetto alla stima preliminare di +0,6%.

Il dato congiunturale conferma dunque una dinamica moderatamente espansiva, in linea con le previsioni di inizio anno, e rafforza la percezione di una ripresa lenta ma costante, nonostante le tensioni sui mercati energetici, l’instabilità geopolitica e il rallentamento della domanda globale.

“Un’economia in equilibrio instabile, ma ancora in grado di crescere”, è il giudizio che emerge dagli analisti dopo la pubblicazione del report. A sostenere il Pil, secondo le prime valutazioni tecniche, sarebbe stato soprattutto il contributo dei servizi, in particolare turismo e commercio, mentre l’industria ha mostrato segnali più contenuti e l’agricoltura continua a risentire delle difficili condizioni climatiche.

Il lieve ritocco al rialzo del dato tendenziale — dal +0,6% al +0,7% — riflette una resilienza strutturale che sorprende rispetto alle attese più prudenti formulate nei mesi scorsi. Si tratta di una variazione ancora modesta, ma significativa in un contesto in cui molti partner europei stanno registrando performance più deboli o addirittura stagnanti.

Il consolidamento della crescita italiana, tuttavia, resta appeso a diversi fattori critici: l’evoluzione dell’inflazione, la traiettoria dei tassi di interesse della BCE, la piena attuazione del PNRR e la stabilità del quadro politico ed europeo, a pochi mesi dalle elezioni continentali.

Per il governo, il dato Istat rappresenta una boccata d’ossigeno. Palazzo Chigi ha già fatto sapere che il risultato è “la conferma della validità delle politiche economiche adottate” e invita alla prudenza ma anche alla fiducia, in vista di una seconda metà dell’anno in cui si attendono nuovi impulsi da investimenti pubblici e riforme strutturali.

In un’Europa a più velocità, l’Italia si ritaglia uno spazio di stabilità economica che non va dato per scontato. Il percorso resta incerto, ma il primo trimestre del 2025 offre un punto di partenza solido su cui costruire.

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