1 Dicembre 2025, lunedì
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Terrorismo digitale, 24enne arrestato a Perugia per accesso a siti jihadisti

Operazione congiunta della Polizia e dell'FBI: sequestrati migliaia di file su armi e esplosivi. L’indagato era incensurato

Perugia – Un giovane di 24 anni, incensurato e residente nel capoluogo umbro, è stato arrestato dalla Polizia di Stato con l’accusa di radicalizzazione e accesso sistematico a contenuti online riconducibili al jihadismo internazionale. L’operazione, condotta dalla Digos di Perugia in collaborazione con l’FBI statunitense, ha portato alla luce una vasta attività di consultazione e archiviazione di materiale estremamente pericoloso.

L’indagine è scaturita da un monitoraggio approfondito di indirizzi IP sospetti che, secondo le autorità, hanno fatto ripetuto accesso a piattaforme web legate ad ambienti dell’estremismo islamista. Si tratta di siti che non solo diffondono propaganda radicale, ma forniscono anche strumenti per l’indottrinamento, il reclutamento e l’addestramento operativo, comprese istruzioni dettagliate per la realizzazione di ordigni artigianali e armi da guerra.

Durante le perquisizioni, gli investigatori hanno sequestrato migliaia di file digitali, tra cui manuali tecnici, documenti tradotti in più lingue e video-tutorial sul confezionamento di esplosivi. Fonti investigative descrivono il materiale recuperato come «di elevatissima pericolosità», simile a quello utilizzato in contesti di addestramento paramilitare da parte di organizzazioni terroristiche.

Il giovane, che non risultava affiliato a gruppi già attenzionati e non aveva precedenti penali, è ora detenuto in regime di custodia cautelare. Gli inquirenti stanno valutando anche l’ipotesi che possa aver agito come “lupo solitario” in un processo di auto-radicalizzazione online, ma non si esclude il coinvolgimento di una rete più ampia.

L’operazione sottolinea ancora una volta la crescente minaccia rappresentata dalla radicalizzazione via web, soprattutto tra giovani apparentemente integrati e fuori dai radar della sicurezza. «Si tratta di un fenomeno che richiede una costante collaborazione internazionale e strumenti investigativi sempre più sofisticati», ha dichiarato una fonte della polizia.

Il caso di Perugia evidenzia inoltre quanto sia fondamentale il monitoraggio del traffico online e la cooperazione tra agenzie di intelligence, nel contrasto a quella che ormai è diventata la nuova frontiera del terrorismo: la rete.

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