In un’atmosfera intrisa di emozione e memoria, il Salone d’Onore del Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri ha ospitato, martedì 13 maggio, una nuova tappa del ciclo di incontri culturali “I giovedì del Museo” – in via eccezionale tenutasi di martedì – che ha visto protagonista la giovanissima Ilaria Ippoliti, studentessa sedicenne del Liceo Scientifico Internazionale “Bonifacio VIII” di Anagni, con la presentazione del suo libro:
“Mia nonna Lorenza Gizzi e l’ONAOMAC – Identità, Valori e Senso di Appartenenza”.
Moderato dal Generale dei Carabinieri in congedo Vincenzo Pezzolet, direttore responsabile della rivista Fiamme d’Argento, l’incontro ha saputo unire ricerca storica, narrazione familiare e riflessione civile, grazie al lavoro di una giovane autrice che ha scelto di celebrare la figura della nonna e, con lei, un pezzo poco conosciuto ma essenziale della storia dell’Arma: quella dell’ONAOMAC, l’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri.
Un filo generazionale che non si spezza
Il volume di Ippoliti nasce da un’intensa ricerca biografica e affettiva che prende avvio dalla storia di Lorenza Gizzi, orfana giovanissima dell’Appuntato Scelto Alfredo Gizzi, morto in servizio, e cresciuta nel Collegio ONAOMAC di Mornese, in provincia di Alessandria. Attraverso le pagine del libro, Ilaria ripercorre non solo la vita della nonna, ma anche le esperienze di tanti altri giovani accolti e formati dai collegi dell’Opera, ricostruendo un patrimonio di valori che ha segnato profondamente generazioni di figli dell’Arma.
“Con questo lavoro – ha spiegato la giovane autrice – ho voluto raccontare una storia di speranza. Di fronte alle difficoltà, questi orfani hanno trovato non solo un tetto, ma una famiglia allargata, un’educazione, una direzione. L’ONAOMAC è stata per molti di loro una vera ancora di salvezza”.
Identità, servizio, appartenenza
L’incontro ha rappresentato anche un’occasione per riflettere su ciò che rende l’Arma dei Carabinieri non solo una forza militare, ma una comunità coesa attorno a valori di lealtà, memoria, giustizia e solidarietà. Valori incarnati proprio dalle storie dei figli e delle figlie dei carabinieri caduti, che grazie all’ONAOMAC hanno trovato un percorso di vita e un senso di appartenenza profondo, che spesso si è tradotto anche in un impegno civico o professionale al servizio della collettività.
Il contributo di Ippoliti è tanto più significativo perché proviene da una voce giovane, che guarda alla storia con sguardo fresco ma rispettoso, consapevole del peso delle radici e dell’importanza di trasmettere la memoria.
La musica e l’Arma, un legame che parla al cuore
A rendere ancora più solenne e partecipata la giornata, l’esibizione del Gruppo da camera della Banda dell’Arma dei Carabinieri, che ha omaggiato il pubblico con una selezione musicale in perfetto equilibrio tra eleganza e sentimento, accogliendo con le note l’eredità spirituale e culturale delle storie narrate.
Un libro che è molto più di un omaggio familiare: è un ponte tra passato e futuro, tra memoria e impegno.
E nel silenzio austero del Museo dell’Arma, risuona forte il messaggio di Ilaria: “Conoscere le proprie radici è il primo passo per costruire il domani. L’Arma, con le sue storie, ci insegna ogni giorno che i valori non passano mai di moda”.