18 Maggio 2025, domenica
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Milano, Medico Condannato a 10 Anni per Abusi su 9 Pazienti

Il 42enne, accusato di violenza sessuale aggravata e falso, è stato riconosciuto colpevole al termine di un processo con rito abbreviato.

Un medico di guardia di 42 anni è stato condannato a dieci anni di reclusione per aver abusato sessualmente di nove giovani pazienti. La sentenza è stata emessa dal gup di Milano, Luigi Iannelli, al termine di un processo con rito abbreviato. L’uomo, che prestava servizio in una struttura ospedaliera della città, è stato ritenuto colpevole di violenza sessuale aggravata e falso, rispondendo alle accuse formulate dalla procura di Milano.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il medico avrebbe abusato delle sue pazienti in vari episodi avvenuti durante la sua turnazione come medico di guardia. I fatti risalgono a un periodo compreso tra il 2020 e il 2021, quando le vittime, tutte giovani donne, si erano rivolte al pronto soccorso per motivi di salute e avevano dovuto subire atti di violenza da parte del professionista, che avrebbe approfittato della sua posizione di potere e della vulnerabilità delle pazienti.

Durante il processo, il giudice ha accolto integralmente la richiesta di condanna avanzata dal pubblico ministero Alessia Menegazzo, che aveva sottolineato la gravità dei reati commessi e l’abuso di fiducia da parte del medico nei confronti delle sue pazienti, già in condizioni di fragilità.

Inoltre, il medico è stato accusato di aver falsificato documenti medici per mascherare gli abusi, una circostanza che ha aggravato ulteriormente la sua posizione. L’inchiesta ha portato alla luce una serie di testimonianze che hanno confermato la natura predatoria delle azioni dell’imputato, contribuendo a consolidare l’impianto accusatorio.

La condanna è arrivata a conclusione di un procedimento che ha suscitato grande indignazione nell’opinione pubblica, anche per il tradimento della fiducia che le pazienti avevano riposto in un professionista della salute. La sentenza è stata accolta con soddisfazione dalle vittime, che si sono costituite parte civile nel processo.

Il medico, che ha sempre negato le accuse, può ancora ricorrere in appello contro la condanna, ma la decisione del gup rappresenta un segnale forte e inequivocabile contro la violenza sessuale, in particolare in un contesto così delicato come quello sanitario.

Il caso, che ha avuto ampio risalto mediatico, ha sollevato anche interrogativi sulla sicurezza delle pazienti negli ospedali e sulla necessità di rafforzare i controlli nei confronti di professionisti della salute che detengono un potere così grande sulle persone vulnerabili.

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