“L’educazione sessuale non è un’opinione, ma un diritto fondamentale degli studenti e delle studentesse. È uno strumento essenziale per prevenire la violenza di genere, promuovere il rispetto delle differenze e tutelare la salute affettiva, sessuale e riproduttiva delle nuove generazioni.”
Con queste parole Alessandro Zan, europarlamentare e responsabile Diritti nella segreteria del Partito Democratico, interviene duramente contro il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, colpevole – a suo dire – di voler subordinare l’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole al consenso preventivo delle famiglie.
“Valditara – accusa Zan – si piega ancora una volta alla propaganda più retriva, oscurantista e ideologica, strumentalizzando un tema cruciale per la crescita consapevole dei più giovani. La scuola ha il dovere costituzionale di educare, indipendentemente dalla cultura, religione o orientamento delle famiglie di origine. Non può limitarsi a chiedere il permesso per assolvere a questa missione.”
Zan sottolinea inoltre come l’educazione alla sessualità non debba essere vista come un’intrusione nella sfera privata, bensì come un’opportunità formativa per costruire cittadini e cittadine più liberi, informati e rispettosi.
“In un Paese dove i femminicidi e le discriminazioni di genere sono ancora una piaga, è irresponsabile e miope ostacolare questi percorsi educativi. Serve coraggio politico, non compromessi ideologici”, conclude l’eurodeputato dem.