18 Maggio 2025, domenica
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Siena, la verità su Manyoma: non un incidente, ma femminicidio

La svolta nelle indagini sulla morte della giovane donna colombiana: il gip smonta la versione dell'incidente domestico. Custodia cautelare per il compagno, accusato di omicidio volontario aggravato.

Non fu un tragico incidente domestico, ma un femminicidio. È questa la conclusione a cui è giunta la magistratura di Siena in merito alla morte di Manyoma Casanova, la 25enne colombiana uccisa da un colpo di fucile il 10 agosto 2024 all’interno della sua abitazione.

A fare chiarezza è stata un’ordinanza del giudice per le indagini preliminari, che ha disposto la custodia cautelare in carcere per Luis Fernando Porras Baloy, 27 anni, connazionale e convivente della vittima. L’uomo è ora formalmente accusato di omicidio volontario aggravato, ponendo fine ai dubbi sollevati nei primi giorni dell’inchiesta, quando la dinamica appariva ancora incerta e si ipotizzava una tragica fatalità.

Le indagini condotte dalla procura e dai carabinieri di Siena hanno progressivamente delineato un quadro ben diverso, fatto di elementi incompatibili con l’ipotesi dell’incidente. Secondo quanto emerso, il colpo sarebbe stato esploso a distanza ravvicinata, in un contesto che lascia presagire un’escalation di violenza culminata nella morte di Manyoma.

Il provvedimento di custodia cautelare, motivato dal rischio di fuga e dalla gravità dei fatti, rappresenta una tappa cruciale in un’inchiesta che si inserisce nel drammatico contesto della violenza di genere, ancora troppo diffusa e spesso sottovalutata.

Il caso di Manyoma Casanova si aggiunge tristemente alla lunga lista di donne vittime di femminicidio in Italia, una piaga sociale che continua a colpire con numeri allarmanti. Il procedimento ora proseguirà con ulteriori accertamenti e con l’obiettivo di fare piena luce sulla dinamica e sulle responsabilità.

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