12 Maggio 2025, lunedì
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Muore d’infarto in farmacia: il defibrillatore è scarico e l’ambulanza arriva tardi

San Fermo della Battaglia, tragedia e polemiche: un 65enne si accascia al suolo mentre attende l'esito dell’elettrocardiogramma. Inutilizzabile il DAE più vicino. Ritardi nei soccorsi e rabbia in paese.

San Fermo della Battaglia (Como) – Una tragedia che si poteva forse evitare scuote la comunità comasca: un uomo di 65 anni, Francesco Ceramella, è morto per un infarto all’interno di una farmacia, mentre aspettava l’esito di un elettrocardiogramma. Il defibrillatore più vicino, installato in una piazza a pochi passi, era inutilizzabile perché scarico, mentre l’ambulanza è arrivata dopo ben 19 minuti, troppo tardi per salvargli la vita.

L’uomo, secondo quanto riportato da La Provincia di Como, aveva accusato dolori al petto e al braccio sin dalla sera precedente. Accompagnato dalla moglie, quella mattina si era recato nella farmacia San Michele per un controllo con elettrocardiogramma. Il farmacista, dottor Vittorio Belluso, lo conosceva da tempo: “Abbiamo scherzato come sempre mentre gli facevo l’esame”, ha raccontato. Ma il referto, disponibile in tempo reale, parlava chiaro: infarto in corso, e la situazione richiedeva un intervento immediato.

Proprio in quell’istante, Ceramella si è accasciato al suolo. Belluso ha iniziato subito il massaggio cardiaco, mentre l’assistente è corsa a prendere il defibrillatore installato nella vicina piazza. Ma lo strumento era fuori uso: la batteria era scarica.

Nonostante i tentativi prolungati di rianimazione, l’attesa dell’ambulanza si è protratta per quasi venti minuti. Il mezzo del 118, proveniente da Fino Mornasco, è giunto sul posto solo dopo aver percorso la provinciale Garibaldina, evitando via Ravona perché troppo dissestata. Un tragitto più lungo, dettato – secondo alcuni – dall’intenzione di risparmiare i mezzi ai dossi della strada interna.

Le polemiche e il caso del defibrillatore “fantasma”

L’episodio ha immediatamente sollevato forti polemiche in paese. “La vita è questione di secondi. Non si può tollerare che un defibrillatore non funzioni o che un’ambulanza debba allungare il percorso per evitare dei dossi”, ha denunciato con amarezza il dottor Belluso.

Il DAE in questione era stato installato nell’aprile 2021, ma – come emerso in seguito – non risultava inserito nella Mappa DAE dell’AREU (Agenzia Regionale Emergenza Urgenza). Il motivo? Nessuna delle ditte contattate si era resa disponibile a effettuare la manutenzione del dispositivo, un prodotto d’importazione rivelatosi difficilmente gestibile.

A spiegarlo è il sindaco di San Fermo della Battaglia, Pierluigi Mascetti: “Avevamo acquistato un nuovo defibrillatore per sostituire quello in piazza, ma abbiamo dovuto installarlo al campo sportivo, dove l’apparecchio era stato danneggiato. Un altro dispositivo, regolarmente funzionante, è presente in paese”.

Una scelta logistica che ora viene messa in discussione, mentre la comunità si interroga sul funzionamento della rete d’emergenza, sulla mappatura e manutenzione dei DAE, e sulla necessità di un presidio più efficiente per un comune che conta oltre 4.500 abitanti.

La morte di Francesco Ceramella lascia dietro di sé dolore e domande amare. Ma soprattutto un messaggio chiaro: in tema di salute pubblica, ogni dettaglio può fare la differenza tra la vita e la morte.

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