Trump annuncia un possibile accordo con la Cina, ma Pechino smentisce: “Notizie false”
La diplomazia economica tra Stati Uniti e Cina torna al centro della scena globale, tra dichiarazioni ottimistiche e smentite perentorie. Il presidente americano Donald Trump ha affermato che un accordo commerciale con Pechino potrebbe essere raggiunto “entro due o tre settimane”, aprendo la strada a una possibile distensione in una delle dispute più complesse della geopolitica attuale.
“Stiamo lavorando per un’intesa equa con la Cina,” ha dichiarato il tycoon dallo Studio Ovale, lasciando intendere che l’amministrazione potrebbe allentare alcune tariffe doganali per contenere le turbolenze sui mercati. Nonostante l’intenzione dichiarata di proseguire con una strategia di dazi “tattici”, la Casa Bianca valuta ora un approccio più bilanciato, forse anche per limitare l’impatto economico interno.
Tuttavia, da Pechino è arrivata una secca smentita. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha definito “false” le affermazioni di Trump, precisando che “non è in corso alcuna consultazione né negoziato sui dazi tra Cina e Stati Uniti”, né tantomeno si è arrivati a un accordo.
Tariffe mirate e preoccupazioni globali
Secondo indiscrezioni del Wall Street Journal, Washington starebbe valutando un’imposizione fino al 35% su beni considerati non strategici e addirittura fino al 100% su prodotti sensibili per la sicurezza nazionale. Una mossa che conferma la volontà di mantenere alta la pressione su Pechino, ma che potrebbe innescare nuove ritorsioni.
A livello internazionale, crescono le preoccupazioni. Il commissario europeo per l’Economia, Valdis Dombrovskis, ha avvertito che “imporre dazi agli alleati non è la strada giusta per rafforzare le relazioni transatlantiche”, aprendo invece alla cooperazione con Washington in chiave multilaterale.
Intanto, il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per USA e Cina, sottolineando come la guerra commerciale in atto stia già lasciando segni tangibili sull’economia globale.
Powell salvo, ma Trump non arretra
Nel suo intervento, Trump ha ammesso che gli effetti delle misure tariffarie si faranno sentire “ancora per un po’” sull’economia americana. Dopo le ripetute critiche al presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, il presidente ha infine gettato acqua sul fuoco: “Non ho alcuna intenzione di licenziarlo”, ha chiarito.
In questo scenario di dichiarazioni contrastanti e retroscena non confermati, resta l’incertezza. Se da un lato gli Stati Uniti tentano di rassicurare i mercati, dall’altro la Cina ribadisce il gelo nelle relazioni bilaterali. Un equilibrio sottile che, ancora una volta, tiene il mondo con il fiato sospeso.