Sumy, pioggia di bombe nel giorno sacro: il mondo insorge contro l’attacco russo
Indignazione globale per il raid che ha colpito civili durante la Domenica delle Palme. Von der Leyen, Meloni, Starmer e gli USA parlano di “atto barbaro e vile”: cresce l’urgenza di una tregua.
Un attacco brutale, arrivato nel cuore di una giornata che doveva essere di raccoglimento e pace. Nella città ucraina di Sumy, la Domenica delle Palme è stata macchiata da un bombardamento russo che ha colpito obiettivi civili, provocando decine di morti e feriti. Una tragedia che ha scosso le coscienze internazionali e acceso nuove, durissime reazioni contro il Cremlino.
USA: “Oltre ogni limite di decenza”
L’inviato speciale americano per Ucraina e Russia, il generale Keith Kellogg, ha commentato l’attacco con parole pesanti: “Quello di oggi non è un raid militare, è un atto che trascende ogni limite di decenza. Capisco il concetto di ‘attacco mirato’, ma quanto accaduto a Sumy è semplicemente sbagliato”. Kellogg ha poi sottolineato l’impegno dell’ex presidente Donald Trump nel cercare di porre fine al conflitto, in un passaggio che unisce la condanna morale a un messaggio politico.
Von der Leyen: “Barbarie senza giustificazione”
Dura anche la presa di posizione della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “La crudeltà russa ha colpito ancora, uccidendo uomini, donne e bambini riuniti per una celebrazione pacifica. È un attacco barbaro, vigliacco, che impone una risposta ferma: servono misure forti per imporre un cessate il fuoco immediato”.
Meloni: “Crimine orribile, contraddice ogni appello alla pace”
Dal governo italiano arriva la condanna di Giorgia Meloni, che definisce l’attacco “orribile e vile”. “Nel giorno sacro della Domenica delle Palme – ha dichiarato la premier – la Russia ha ancora una volta preso di mira civili innocenti, tra cui purtroppo anche bambini. Queste violenze contraddicono ogni reale impegno per la pace, incluso quello promosso dal presidente Trump e sostenuto convintamente dall’Italia. Esprimo il mio più sincero cordoglio alle famiglie delle vittime e al popolo ucraino: non ci fermeremo finché non si porrà fine a questa barbarie”.
Starmer (Regno Unito): “Putin accetti subito un cessate il fuoco”
Il primo ministro britannico, Keir Starmer, ha parlato di “attacchi orribili” e ha rilanciato l’urgenza di una tregua: “Zelensky ha dimostrato in più occasioni la volontà di arrivare alla pace. Ora spetta a Putin accettare un cessate il fuoco immediato e senza condizioni”. Il suo messaggio è arrivato via X (ex Twitter), in contemporanea con l’ondata di indignazione che ha attraversato l’opinione pubblica internazionale.
Diplomazia alla prova, Mosca sotto assedio politico
L’attacco di Sumy, simbolico per il giorno in cui è avvenuto e tragico per l’alto numero di vittime civili, segna un nuovo punto critico nel conflitto russo-ucraino. Il fatto che sia avvenuto in un momento di raccolta religiosa amplifica lo sdegno globale e rimette al centro la questione umanitaria, spesso oscurata dalle logiche militari e geopolitiche.
Mosca, dal canto suo, tace o minimizza, mentre il fronte occidentale si compatta nel denunciare l’ennesima violazione del diritto internazionale. Ma le parole da sole non bastano più: il tempo della diplomazia, ormai, corre contro i civili.