Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha emesso una circolare che pone un divieto esplicito sull’uso di simboli come l’asterisco (*) e lo schwa (ə) nelle comunicazioni ufficiali delle scuole. L’iniziativa si inserisce nel contesto di un rinnovato impegno verso il rispetto delle regole grammaticali della lingua italiana, con particolare attenzione alla chiarezza e all’accessibilità dei testi pubblici.
Secondo il Ministero, l’uso di questi segni grafici non conformi, spesso impiegati per cercare di rendere il linguaggio più inclusivo, non è solo incompatibile con le norme linguistiche ufficiali, ma può anche compromettere la qualità della comunicazione istituzionale. La circolare sottolinea che l’adozione di simboli come l’asterisco e lo schwa rischia di introdurre ambiguità nei testi e di rendere meno comprensibile e meno uniforme il linguaggio utilizzato, particolarmente nei documenti destinati al pubblico.
L’Accademia della Crusca, autorità linguistica per eccellenza, ha già più volte evidenziato che queste pratiche non sono grammaticalmente corrette, alimentando così il dibattito sull’efficacia di soluzioni alternative per l’inclusività linguistica. La posizione dell’Accademia, supportata anche dal Ministero, è chiara: pur comprendendo le buone intenzioni dietro l’uso di questi simboli, la loro applicazione crea problemi di leggibilità, soprattutto in contesti ufficiali.
Con la circolare, il Ministero invita tutte le istituzioni scolastiche a evitare l’utilizzo di questi simboli, privilegiando un linguaggio che rispetti la tradizione grammaticale e che sia comprensibile a tutti, senza introdurre elementi di confusione. L’obiettivo è garantire che le comunicazioni istituzionali siano sempre chiare, accessibili e rispondenti agli standard linguistici ufficiali, in modo da facilitare la comprensione da parte di ogni destinatario.
Questo pronunciamento riflette un approccio conservativo alla lingua, che mira a mantenere intatta la struttura formale del linguaggio istituzionale, pur senza ignorare le necessità di inclusività che stanno guidando il dibattito linguistico contemporaneo.