Dieci agenti della polizia penitenziaria sono stati condannati dal gup del tribunale di Reggio Emilia per abuso di autorità ai danni di un detenuto tunisino, ma non per tortura, come inizialmente ipotizzato. Il processo, che ha suscitato dibattiti e perplessità, è stato incentrato sul brutale pestaggio avvenuto il 3 aprile scorso nel corridoio del carcere di Reggio Emilia. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza hanno documentato in modo inequivocabile la violenza inflitta al detenuto, che era stato incappucciato, denudato e brutalmente picchiato dagli agenti.
Il tribunale ha escluso l’accusa di tortura, stabilendo che l’episodio costituiva “abuso di autorità contro un detenuto in concorso”, e non torture sistematiche. Le condanne vanno da quattro mesi fino a un massimo di due anni per gli imputati. Nonostante le richieste della Procura, che aveva sollecitato pene fino a cinque anni e otto mesi di reclusione, il giudice ha optato per una pena significativamente più lieve. Tre degli imputati sono stati assolti dalle accuse di falso, che erano state inizialmente contestate, mentre gli altri sono stati riconosciuti colpevoli per il reato di percosse aggravate.
Il difensore del detenuto, visibilmente deluso dalla decisione, ha sollevato forti perplessità, ribadendo che le immagini di videosorveglianza mostravano chiaramente un atto di violenza premeditato e ingiustificato. Per il legale, l’incappucciamento, la denudazione e il pestaggio non lasciano spazio a dubbi sulla gravità dell’aggressione, che, secondo lui, avrebbe dovuto essere trattata come tortura, in considerazione delle circostanze e delle modalità di esecuzione dell’atto.
La vicenda ha messo in luce le problematiche interne agli istituti penitenziari italiani, sollevando interrogativi sull’abuso di potere da parte delle forze di polizia penitenziaria e sul trattamento riservato ai detenuti, spesso oggetto di violenze ingiustificate. Mentre il caso si chiude con una sentenza che lascia insoddisfatti molti, l’episodio resta emblematico del difficile rapporto tra giustizia e diritti umani nelle carceri italiane.