CATANIA – Una storia che suona come una tragedia familiare quella che si è consumata nelle ultime ore a Catania, dove una donna di 50 anni, insieme al figlio di 20 e al nipote di soli tre anni, è accusata di aver messo in atto due furti in un negozio di casalinghi all’interno di un centro commerciale, in un arco di tempo di appena 24 ore. La famiglia, composta dalla nonna, dal padre e dal bambino, avrebbe rubato attrezzi da lavoro per un valore di circa 500 euro, utilizzando la presenza del minore per distrarre i commessi e sfuggire ai controlli.
L’inquietante vicenda è stata scoperta grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, che hanno rivelato la dinamica dei furti e permesso agli agenti del commissariato di Librino di ricostruire gli eventi e risalire ai responsabili. Il primo furto ha visto come protagonisti la donna e il figlio, con il bimbo al seguito: i due avevano caricato un carrello con una scatola vuota di un televisore e, mentre la nonna teneva d’occhio il piccolo, il padre ha nascosto diversi strumenti da lavoro nel cartone. Senza destare sospetti, i tre sono riusciti ad allontanarsi dal negozio, ma non senza essere notati dal titolare, che ha prontamente segnalato l’ammanco alle forze dell’ordine.
A distanza di un giorno, il figlio della donna, insieme a un complice 28enne, ha fatto ritorno nel negozio per portare a termine un altro furto, questa volta nascondendo gli oggetti rubati nelle tasche del giubbotto. Il danno complessivo ammonta a circa 500 euro tra trapani, smerigliatrici e altri utensili.
La polizia ha denunciato i tre per furto aggravato e ha trasmesso gli atti al Tribunale dei Minori, considerando la presenza del bambino durante il primo furto. L’adozione di misure da parte della giustizia minorile riguardo alla potestà genitoriale sarà ora oggetto di valutazione. Un caso che, oltre a segnare l’ennesimo episodio di reato, solleva interrogativi sulle dinamiche familiari e sulla gravità di un coinvolgimento così precoce e dannoso di un minore.
