1 Dicembre 2025, lunedì
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Carcere, il Garante: “19.000 detenuti potrebbero lasciare la cella, ma la burocrazia frena tutto”

Il Garante denuncia l'inefficienza burocratica e la carenza di risorse: "Migliaia di detenuti con pene residue potrebbero accedere a misure alternative, ma non c'è una gestione adeguata."

ROMA – Il sistema carcerario italiano è di nuovo sotto i riflettori per il suo sovraffollamento e per la gestione delle misure alternative alla detenzione. Secondo quanto riportato dal Garante dei detenuti, sono ben 19.000 le persone che potrebbero lasciare il carcere grazie a misure alternative, come la detenzione domiciliare, ma sono ostacolate dalla burocrazia e dalla carenza di risorse.

Irma Conti, membro del Collegio Garante dei detenuti, ha spiegato che la maggior parte di questi detenuti ha pene residue di poco più di tre anni e che, secondo la normativa vigente, potrebbero beneficiare di misure alternative. Tuttavia, l’inefficienza burocratica e la mancanza di adeguate risorse e informatizzazione nei tribunali di sorveglianza impediscono un’attuazione efficace di queste misure.

“La burocrazia e la carenza di risorse sono ostacoli significativi”, ha affermato la Conti, sottolineando anche come la gestione delle pratiche da parte dei tribunali di sorveglianza, spesso poco informatizzati, renda difficile la rapida valutazione delle richieste di misure alternative.

Inoltre, la Garante ha fatto un’osservazione preoccupante sul tema dei suicidi in carcere, rivelando che la maggior parte dei detenuti che si tolgono la vita sono autori di reati di maltrattamenti in famiglia e, in molti casi, persone in attesa di processo. Sebbene non vi siano evidenze dirette che colleghino il sovraffollamento ai suicidi, la situazione delle carceri italiane resta delicata e necessiterebbe di interventi urgenti.

Con l’attuale situazione, oltre a sollevare interrogativi sui diritti dei detenuti, si pone la questione della gestione delle risorse e della necessità di una riforma che permetta un utilizzo più efficace delle misure alternative alla detenzione. Il Garante ha ribadito che se venissero adottati con maggiore efficienza, questi strumenti potrebbero non solo alleviare il sovraffollamento, ma anche dare una seconda opportunità a chi, pur avendo commesso reati, può scontare la pena in modo alternativo e in linea con la legge.

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