A tre giorni dalla catastrofica alluvione causata dalla tempesta Dana nella regione di Valencia, il bilancio continua ad aggravarsi: le vittime accertate sono ora 158, mentre le ricerche dei dispersi proseguono senza sosta. Il numero delle persone ancora non rintracciate resta incerto, alimentando l’angoscia delle comunità colpite.
Oltre 366.000 persone in una ventina di comuni della regione sono ancora prive di acqua potabile a causa del grave danneggiamento delle condotte idriche, mentre circa 50.000 abitanti sono senza elettricità. La mancanza di acqua impedisce anche le operazioni di pulizia del fango, che se è ormai seccato e consolidato, rendendo le strade e le abitazioni sempre più difficili da recuperare.
Per far fronte all’emergenza, altri 500 soldati si uniranno oggi ai 1.200 già mobilitati nella zona. Insieme, lavoreranno per assicurare alle popolazioni locali beni essenziali come acqua, cibo e medicinali. Atteso anche il ministro dell’Interno, Fernando Grande-Marlaska, per supervisionare le operazioni e sostenere gli abitanti in questa crisi.
La situazione logistica nella Comunità Valenciana rimane drammatica. I collegamenti ferroviari verso Madrid e in parte verso la Catalogna saranno sospesi per almeno due settimane, a causa dei gravi danni subiti dalle infrastrutture. Ben 150 strade della rete viaria locale sono impraticabili, mentre diversi tratti dell’autostrada A7 – principale collegamento con la capitale – restano bloccati, con lunghe code di veicoli e mezzi pesanti fermi ai margini della carreggiata.
Sul fronte sanitario, le autorità stanno operando a pieno regime: i corpi recuperati sono stati portati in un obitorio temporaneo, allestito in un parcheggio, dove sono state completate le prime 15 identificazioni. Un secondo obitorio è stato aperto alla Fiera di Valencia per accogliere le ulteriori vittime che potrebbero essere trovate nelle prossime ore.
Il governatore della regione ha respinto le accuse di scarsa preparazione all’emergenza, sostenendo che gli avvisi erano già stati diramati dalla scorsa domenica. Nel frattempo, il re Felipe ha esortato i cittadini alla massima cautela, mentre il premier Pedro Sanchez ha invitato tutti a rimanere nelle proprie abitazioni fino a nuovo ordine.