13 Ottobre 2024, domenica
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Viareggio: Una 65enne uccide il rapinatore che l’aveva aggredita sul lungomare

A cura di Ionela Polinciuc

Viareggio, 10 settembre 2024 – Una drammatica vicenda di giustizia fai-da-te si è consumata a Viareggio, dove una donna di 65 anni ha ucciso Said Malkoun, un uomo di 47 anni di origini algerine, che poche ore prima l’aveva rapinata. La donna, identificata come una commerciante locale, ha rintracciato l’uomo e lo ha investito deliberatamente con la sua auto, una Mercedes, passando più volte sopra il suo corpo fino a causarne la morte.

Secondo le ricostruzioni delle forze dell’ordine, l’episodio ha avuto inizio domenica sera, quando la 65enne è stata avvicinata da Said Malkoun lungo il lungomare di Viareggio. L’uomo, senza fissa dimora e irregolarmente presente in Italia, l’ha minacciata con un coltello e le ha sottratto la borsa. Sconvolta dall’accaduto, la donna ha immediatamente cercato l’uomo per le strade della città, riuscendo a rintracciarlo in via Coppino, nella zona della Darsena, non troppo distante dal luogo della rapina.

Una volta individuato, la donna ha puntato l’auto contro Malkoun e lo ha investito con forza, schiacciandolo contro la vetrina di un negozio. Testimoni oculari hanno riferito che, dopo l’impatto, la donna non si è fermata, ma ha proseguito passando più volte sul corpo della vittima, almeno tre volte, con l’intento di ucciderlo. Successivamente, la donna è scesa dal veicolo, si è ripresa la borsa rubata e si è allontanata dalla scena.

Malkoun è stato soccorso e trasportato in ospedale, ma le gravi ferite e le emorragie subite non gli hanno lasciato scampo, portandolo alla morte poco dopo l’arrivo in pronto soccorso. Nel frattempo, le forze dell’ordine, avvisate dell’incidente, sono riuscite a risalire rapidamente all’identità della donna, che è stata fermata e portata negli uffici della questura. Durante l’interrogatorio, la 65enne è stata formalmente accusata di omicidio volontario e posta in stato di fermo in attesa dell’udienza di convalida.

La storia di Said Malkoun è quella di un uomo segnato da un passato travagliato. In Italia da circa dieci anni, Malkoun ha vissuto in diverse città, tra cui Roma e Bologna, fino a stabilirsi di recente a Viareggio. Nonostante le numerose segnalazioni e i tentativi di espulsione, nessun Paese del Maghreb, inclusa l’Algeria, ha mai riconosciuto Malkoun come proprio cittadino, rendendo impossibile il suo rimpatrio. Anche i due tentativi di trasferimento presso un Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR) si erano conclusi con un nulla di fatto, costringendo le autorità italiane a rilasciarlo.

Il tragico epilogo di questa vicenda ha sollevato molte domande sulla sicurezza e sull’efficacia delle procedure di espulsione per persone irregolari in Italia. Ora, l’attenzione è rivolta all’udienza di convalida per la 65enne, che dovrà rispondere dell’accusa di omicidio volontario, un reato che potrebbe costarle molti anni di carcere.

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