30 Aprile 2024, martedì
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Le povertà morali dei ragazzi

A cura dell’Avv. Rita Tulelli
Non ci sono solo le povertà materiali, pur serie e pesanti. Il mondo contemporaneo ci mostra, infatti, una varietà di condizioni, in cui, alle volte, convivono progresso e degrado, e ciò grava in modo particolare sui più giovani, anche quando le loro condizioni di vita appaiono accettabili, o persino prospere.
È sotto gli occhi di tutti che le famiglie versano in una crisi d’identità. Spesso esse si sforzano di assicurare ai figli un certo benessere, che si spinge fino al superfluo e al lusso; ma non riservano loro le attenzioni affettive e le cure parentali necessarie e che gli stessi ragazzi, quantunque senza consapevolezza, per natura desiderano.
I modelli che la società occidentale presenta, e in certo senso impone, privilegiano a loro volta il benessere economico, senza saper proporre alternative culturali e spirituali.
Le conseguenze sono masse di giovani senza prospettive e speranze, e che vivono in un eterno presente molto vicino alla preadolescenza anche quando l’età anagrafica è molto avanzata. Dilaga una violenza cieca e senza ragione; quando non dobbiamo costatare il rischio della criminalità propriamente detta.
La scuola, bisogna pur dirlo, istruisce senza saper educare.
A queste tendenze negative bisogna reagire. Non si tratta solo di affermare principi, ma di mostrare esempi, avvicinando i giovani, e aiutandoli a responsabilizzarsi e divenire maturi, accettando la serietà della vita, con le sue gioie e le sue difficoltà.
È un compito che si devono assumere le istituzioni, la scuola, la società, le famiglie, le strutture religiose. Possono intervenire beneficamente le associazioni, e tra queste “Universo Minori”, che si dichiara disponibile a ogni valida iniziativa, e a coinvolgere i giovani non solo come oggetti delle attività, ma come soggetti autonomi.

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