28 Aprile 2024, domenica
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Affrontare il Bullismo e il Cyberbullismo: Una conversazione con l’Avv. Rita Tulelli

A cura di Ionela Polinciuc

Inizia oggi la nostra discussione con l’avvocato Rita Tulelli, figura di spicco nell’ambito legale e sociale, nonché autrice del libro “Il Fragile Bullo”. Con il suo impegno nell’associazione “Universo Minori” a Catanzaro, l’avvocato Tulelli ha affrontato da vicino il tema delicato del bullismo e del cyberbullismo. Oggi, esploreremo con lei le sfide legali, le prospettive legislative e i consigli pratici per affrontare e prevenire questo fenomeno sempre più diffuso. Benvenuta, avvocato Tulelli.

Qual è il messaggio principale che desidera trasmettere attraverso il suo libro sul bullismo e il cyberbullismo?
Utilizzare la forma letteraria per convincere di un evidente ossimoro: il bullo, che si presenta come forte e più forte degli altri, in realtà è un debole, e deve ritrovare l’energia per correggersi. E ciò vale anche per le forme moderne come il bullismo via internet. Il mio libro ha per titolo: il fragile bullo e sono storie vere trattate durante l’esperienza avuta negli anni con la mia associazione “Universo Minori” con sede a Catanzaro

Quali sono le principali sfide legali che i genitori affrontano in casi di bullismo e cyberbullismo?
In molti casi, se il bullismo è perpetrato da una persona singola, si affrontano questioni di responsabilità personale e legale; tanto più che, nell’ambiente scolastico, intervengono normative sia di natura giuridica generale sia di specifica competenza dell’istituzione scolastica. Occorre dunque grande delicatezza. Nel caso del cyberbullismo, interviene la Polizia postale, ma gran parte della problematica è affidata ai social, che hanno delle loro regole non sempre e non del tutto chiare; e a volte sentite come arbitrarie.

Quali consigli legali può offrire alle vittime di bullismo o cyberbullismo per difendersi?
Ci sono dei casi in cui il bullismo diviene un vero e pesante reato. Ci si deve rivolgere alle autorità morali, quali la scuola o la parrocchia; ma se è indispensabile, anche alle forze di polizia e alla magistratura.

Quali sono le sue prospettive sull’evoluzione della legislazione riguardante il bullismo e il cyberbullismo in Italia?
Leggo con interesse notizie su dibattiti non solo italiani, ma internazionali, quali le recentissime proposte di legge statunitensi sul controllo della rete. Occorrono però provvedimenti di natura educativa, culturale, morale; senza per questo negare l’utilità di una legislazione a tale proposito. La mia associazione “Universo Minori” è a disposizione anche in tal senso.

Quali sono le implicazioni legali per i testimoni di atti di bullismo o cyberbullismo e quali azioni possono intraprendere?
Conosciamo bene tutti i problemi cui vanno incontro i testimoni di atti di bullismo. Ci sono però anche interventi a loro favore. Negli ambienti giovanili, spesso l’amicizia e la solidarietà vengono confuse con la connivenza. Bisogna far capire che una testimonianza non è, come si dice volgarmente, “fare la spia”, bensì è una forma di aiuto sia alle vittime di bullismo, sia agli stessi bulli. Questi, infatti, si giovano spesso di una specie di omertà, che va decisamente spezzata.

Come possono la società e le istituzioni educative contribuire a sensibilizzare e prevenire il bullismo e il cyberbullismo?
L’educazione non può ridursi alle belle parole. Servono occasioni di socializzazione e anche di sana competizione, come accade nello sport; servono situazioni che consentano di sfogare, e poi stabilizzare emotivamente, gli stati d’animo sbagliati, e indirizzarli verso il senso della comunità giovanile. Devono intervenire la scuola, le parrocchie, le famiglie, le società sportive, e, per come possono, le associazioni come “Universo Minori”.

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