A cura dell’Avv. Margherita Morelli
Sulla Striscia, si sta consumando un genocidio in diretta. Lo ha dichiarato Maduro, e noi concordiamo. Le immagini di morte, distruzione e sofferenza dovrebbero risultare terribili, deprimenti, devastanti, e insopportabili per qualsiasi coscienza.
Oggi, sette bambini sono morti in ospedale a causa di disidratazione e malnutrizione, mentre le donne incinte, malnutrite perché prive di cibo da giorni, non riescono a portare a termine la gravidanza.
Tutto ciò è orribile. È contrario a ogni ragionevolezza che un bambino in ospedale muoia così e si oppone a ogni principio etico. Gli aiuti che raggiungono Gaza sono inferiori del 50% rispetto a quanto necessario da ben cinque mesi, e per ciò che arriva, i civili rischiano la vita.
Le organizzazioni internazionali denunciano una delle più gravi crisi umanitarie degli ultimi secoli, con 15.000 bambini morti per bombe e fame e oltre 14.000 rimasti orfani. Siamo oltre i 30.000 morti, di cui il 70% sono donne e bambini.
L’80% delle abitazioni e delle infrastrutture sono distrutte, rendendo Gaza impraticabile, e servirebbero anni per una possibile ricostruzione. Il disastro ambientale causato dalle macerie è sotto gli occhi di tutti.
In Cisgiordania, i coloni armati, scortati dall’esercito, continuano impuniti a compiere atrocità, demolendo case, uccidendo, saccheggiando e cacciando i palestinesi dalle loro case, requisendo attività.
I palestinesi non hanno più un’identità e nessun documento poiché l’anagrafe è stata completamente cancellata. Mentre l’Europa indossa l’elmetto e investe in armi e munizioni, il disegno di pulizia etnica, rimasto in cassetto per troppo tempo, viene portato a compimento con freddezza e barbarie, tra benedizioni paterne e abbracci fraterni.
La gente a Gaza continua a morire per bombe, fame e malattie. Di questo orrore indescrivibile, impensabile dopo anni di pace apparente, il processo verrà dalla storia, per chi lo causa e per chi ipocritamente lo sostiene, e la condanna per questi atti ignobili sarà senza appello.