14 Maggio 2024, martedì

Agorà al Mad

Agorà

MAD Murate Art District presenta la nuova installazione permanente
 per gli spazi del carcere duro
di SADI

a cura di Veronica Caciolli e Valentina Gensini

in collaborazione con BHMF Black History Month Florence

Firenze, 31 gennaio 2024 – Progetto vincitore del bando MAD residenze d’artista nell’ottobre 2023, Agorà è l’installazione sonora site-specific del sound artist SADI (Firenze, 1978) che a partire giovedì 1° febbraio 2024 diventerà l’installazione permanente degli spazi del Carcere duro del Murate Art District, centro di ricerca, di produzione artistica e di scambi internazionali gestito da MUS.E.

L’installazione, a cura di Veronica Caciolli e Valentina Gensini realizzata in collaborazione con BHMF Black History Month Florence, vede l’artista concentrarsi sull’arco temporale che intercorre tra gli anni Venti e gli anni Settanta del Novecento. Dall’analisi di questo periodo emergono i nomi di una corposa serie di antifascisti noti come Gaetano Salvemini (storico e politico, 1873-1957), Hans Purrmann (pittore, 1880-1966), Aldo Capitini (filosofo e politico, 1899-1968), Carlo Levi (scrittore e pittore, 1902-1975), Alessandro Sinigaglia (partigiano, 1902-1944), oltre a una medesima ma articolata minoranza resistente, dissidente e perseguitata costituita da afrodiscendenti, ebrei e omosessuali.

Agorà, sviluppata nel corso dei quattro mesi di residenza, è un’installazione spazializzata del suono che intende far risuonare i pensieri, gli orientamenti, le filosofie e le lotte sedate delle suddette numerose figure che ci hanno consegnato la loro idea di mondo e che, grazie alle loro testimonianze, oggi ereditiamo. Il carcere duro, da spazio di negazione (di libertà, di azione, di parola e di comunicazione), si trasforma nel suo opposto, una Agorà: la piazza al centro dell’antica polis greca, luogo di democrazia per antonomasia, di incontri religiosi, politici, commerciali e sociali.

Un affascinante connubio tra arte, storia e memoria – ha detto l’assessora all’Università e alla ricerca del Comune di Firenze Titta Meucci – che prende vita al MAD con l’installazione permanente Agorà di SADI, vincitore del bando per residenze d’artista negli spazi del carcere duro alle Murate. Un viaggio tra gli anni Venti e Settanta del Novecento che esplora le storie di antifascisti, afrodiscendenti e minoranze perseguitate, offrendo uno sguardo profondo sul passato e andando avanti nel lavoro di trasposizione dell’ex carcere delle Murate in uno spazio di riflessione e democrazia, capace di restituire alle generazioni presenti un patrimonio culturale che merita di essere portato alla luce. Una nuova conferma di come la creatività possa contribuire a trasformare il significato di luoghi della nostra storia”.

Siamo veramente felici di presentare il lavoro vincitore delle Residenze d’artista di MAD – ha spiegato Valentina Gensini, direttrice artistica di MAD e co-curatrice dell’installazione – una installazione sonora site specific che il sound artist SADI ha voluto dedicare alle memorie del carcere duro delle Murate recuperando storie dimenticate di figure importanti della resistenza e vittime del razzismo fascista come afro-discendenti, rom, sinti, omosessuali e intellettuali. Sono grata a Veronica Caciolli che lo ha affiancato nelle complesse ricerche documentarie inedite condotte in particolare presso l’Archivio di Stato di Firenze, che restituiscono un nuovo brano di storia delle Murate”.

La mia collaborazione con MAD e il Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze prosegue per questo secondo anno attraverso il lavoro di SADI che sono felice di aver presentato – spiega Veronica Caciolli, curatrice dell’installazione -. Anche per questa edizione il progetto è interamente site-specific, sviluppandosi stavolta tra il carcere duro di MAD e la penultima sala espositiva del Museo denominata “Africa: esplorazione, colonialismo, popoli minacciati”. Agorà è l’esito di un intenso periodo di ricerca che ha coinvolto memorie orali e archivi, persone e istituzioni, restituendo un patrimonio culturale e ideologico che gli abusi di potere non sono riusciti a sedare e che siamo fieri di riportare alla luce”.

Il carcere duro è sempre stato per me un posto di grande ispirazione per la sua storia – ha dichiarato SADI -. Attratto dal vilipendio sociale che gravava nel contesto socio-politico italiano in cui le libertà di espressione, di pensiero, di identità di genere e origine sono state ammutite, escluse e detenute nel penitenziario delle Murate di Firenze, è stato necessario identificare il tema su cui concentrarsi per poi attivarmi in ricerche storiche e archivistiche. Una residenza che mi ha introdotto a riflessioni profonde da cui creare qualcosa che valorizzasse trasformazione, bellezza e cultura. Grazie alle tante collaborazioni con ricercatori, artisti e archivisti, tutto è arrivato come se da quelle porte aperte arrivasse un’anima pronta per essere liberata. Questo lavoro è dedicato ai tanti nomi che hanno vissuto in quelle mura e che spero oggi possano invitare studenti e persone interessate a scoprirne le storie. Una commemorazione nel ricordo, per sfamare la libertà di tutti nell’oggi”.

Il Sistema Museale dell’Ateneo di Firenze è felice di proseguire la collaborazione col MAD – ha spiegato Marco Benvenuti, presidente del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Firenze –  nella valorizzazione del patrimonio culturale delle arti collaborando alla realizzazione delle performance del sound artist SADI presso la propria sede del Museo di Antropologia e Etnologia mercoledì 27 marzo“.

Il progetto – che proseguirà con un’azione performativa in programma il 27 marzo alle 18 presso il Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze – è stato sviluppato attraverso una ricerca sulle memorie orali, ottenute in particolare grazie alla collaborazione di Valeria Muledda (artista), Corrado Marcetti (già direttore della Fondazione Michelucci di Firenze) e su fonti scritte, ricevute da: l’Archivio di Stato di Firenze, l’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea, Villa Romana, le ricercatrici Pamela Giorgi e Elena Gonnelli, e l’archivio raccolto da MAD negli ultimi dieci anni.

L’installazione verrà inaugurata giovedì 1° febbraio alle ore 18.00

SADI/Sam Barreto Cardoso Bertoldi, musicista sound-artist che condivide il suo lavoro dal 2007.

Nasce come percussionista e polistrumentista. Nel periodo tra il 2007 e il 2012 ha collaborato come turnista con diverse etichette discografiche italiane ed europee, spaziando dal pop, rock e jazz alla musica elettronica sperimentale. Compone musica sperimentale/ambientale e glitch per installazioni di arte contemporanea e performance di danza sfruttando il sistema surround della diffusione del suono. La sua ispirazione è la natura e crea i suoi progetti artistici e concettuali, sia contemporanei che astratti, invitandoli a immergersi in un mondo di sogni surreali, sperimentando errori tecnologici, trame di suoni ambientali e interpolazioni di ritmi interrotti. Ricercatore della percezione sonora del sistema cognitivo-emozionale ed eco-sistemico dei condizionamenti. Impegnato attivamente nella composizione di colonne sonore per spettacoli e produzioni di danza contemporanea, teatro contemporaneo, installazioni d’arte in musei e gallerie d’arte e collabora con artisti della scena musicale nazionale e internazionale sia per l’esecuzione dal vivo che per l’arrangiamento discografico.

Agorà, 2023-2024
Installazione sonora site-specific, 15’

SADI: composizione

Letizia Dei: soprano

Marina Mulopulos: contralto

Claudio Macchia: sound design

Omikron e Pardo: allestimento

MAD Murate Art District

Piazza delle Murate – Firenze

Apertura: dal martedì al sabato dalle 14:30 alle 19:30

055 2476873 – info.mad@musefirenze.it

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