A cura di Edvige Tozzoli
Nelle sale italiane dal 2 novembre 2023, arriva sul grande schermo con Universal Pictures, Five Nights at Freddy’s. Il film è però solo l’ultimo tassello di un fenomeno di grande successo iniziato lontano dai riflettori di Hollywood.
Il film infatti, non è altro che una live action di un videogioco uscito nell’agosto del 2014. Il creatore, Scott Cawthon, ha ideato un survival game horror del tipo “punta e clicca completamente indipendente. Il divertimento è basato sul jumpscare e inquietanti ribaltamenti concettuali. Nel videogioco il player veste i panni di Mike, un guardiano notturno che deve occuparsi di una pizzeria chiamata Freddy Fazbear’s Pizza. Il locale, a parte per il cibo, è famoso per gli spettacoli degli animatroni, dei pupazzi meccanici che muovendosi eseguono degli spettacoli per bambini. Il tutto sembra ispirato alla catena di ristoranti, un tempo “Chuck `E’ Cheese”, popolarissima negli USA. Ciò che inizialmente non si sa, è che gli stessi pupazzi che di giorno sono immobili nelle loro postazioni, muovendo solo gli arti superiori, di notte vagano per la pizzeria. Attraverso le registrazioni della precedente guardia notturna, soprannominato “Phone Guy”, viene rivelato il motivo per cui gli animatroni non possono girare di giorno: i robot hanno strani malfunzionamenti che li trasformano in assassini aggressivi e spietati.
Il gioco consiste allora nel far sopravvivere Mike ai quattro pupazzi durante la notte, gestendo l’elettricità a suo favore. Attraverso degli indizi presenti nel gioco con ritagli di giornale si scopre che svariati anni prima degli eventi del gioco, alla pizzeria si verificò un’orribile tragedia: cinque bambini furono rapiti da un uomo, che utilizzò un costume da mascotte per attirarli in una stanza sul retro. Si pensò poi che i corpi dei bambini furono rinchiusi all’interno dei costumi, dando inizio all’incubo.
Il successo incredibile del gioco ha portato alla creazione di svariate versioni. La saga è costituita infatti da ben 14 titoli videoludici e una grande mole di libri tra romanzi e approfondimenti per poi arrivare alla realizzazione del film diretto da Emma Tammi e prodotto dalla celebre casa cinematografica horror, la Blumhouse. La sceneggiatura, a cui ha messo mano anche Cawthon stesso, è però piena di elementi nuovi legati all’intreccio.
Nel film sono presenti personaggi come la sorella minore del protagonista, Abby, e un back story riguardante Mike (interpretato da Josh Hutcherson) che lo rappresenta come un giovane orfano con problemi di rabbia scaturiti dal tragico evento a cui ha assistito da bambino: il rapimento di suo fratello minore. Mike deve allora occuparsi da solo del mantenimento della sorella e per questo finisce a lavorare nella famosa pizzeria chiusa ormai dagli anni 80’ a causa del tragico evento legato alla scomparsa dei cinque bambini presenti anche nel videogioco .
Il film ha però riscontrato varie problematiche secondo la critica. A partire dalla trama che sembra essere piena di eventi e personaggi non credibili ad arrivare alla problematica delle scene “paurose” che tanto paura non fanno. Gli espedienti sembrano un miscuglio di film precedenti, arrivando a ridursi a meri cliché del genere horror. Per adesso le recensioni oscillano tra le delusioni e le stroncature e al momento il film ha un punteggio di 34/100 su Metacritic, ponendolo tra i 10 film peggiori dell’anno.
Allo stesso tempo questo film è un’ulteriore prova che non sempre la critica è specchio del pubblico.
Il film ha infatti incassato 130 milioni di dollari nei primi tre giorni. Si tratta comunque dell’uscita di episodi attesissimi di una saga horror molto amata. Il fandom creatosi negli anni attorno a questo fenomeno sembra infatti la chiave del suo successo cinematografico.