16 Maggio 2024, giovedì
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Nestore Bernardi: ”Nel ’82 mi resi conto di avere un talento molto raro”

A cura di Ionela Polinciuc

Indubbiamente, la passione è il motore di tutto ed i nostri SOGNI sono la benzina per poter, dopo tanta costanza, avere il successo che si merita. Ma penso che “seguire l’autostrada” non sia divertente quanto inerpicarsi per un proprio sentiero personale. Al riguardo, abbiamo intervistato il Maestro Nestore Bernardi.

Quali modelli artistici hanno orientato maggior il cammino del Maestro Nestore Bernardi?

Modelli artistici: in verità, avendo ricevuto un ” dono” improvviso all’età di 33 anni. Ho cercato di capire quello che c’ era dentro di me. Ho viaggiato in molti luoghi del mondo, studiato nei musei, senza una specifica preferenza. Per me l’arte è psicologia e cultura. Mi ritengo un giornalista che narra con la pittura gli eventi. Se devo scegliere nel passato ” i pompeiani” loro scrivevano le immagini cariche di emozioni e di verità. Poi ho messo a punto una mia linea personalissima.

Maestro a quando risale il suo primo dipinto?
Il primo dipinto. 1982 novembre. Fu allora che con mio grande stupore mi resi conto di avere un talento molto raro. Pittura, scultura in pietra, affresco antico. Ecc. 

Lei è l’autore del dipinto sui martiri del Kurdistan. Quant’è importante al livello personale questo capolavoro e perché?
I Martiri. Quanto è  importante per me?  La storia risale al 1991 (guerra del golfo) sognai l’esodo dei kurdi. Realizzati una grande opera. Dopo 23 anni sono stato invitato ad inaugurare un nuovo Sacrario in Iraq. La vista di quelle scene terribili, mi ha ispirato per una nuova opera, 6 mtx2, 50. Il 24 ottobre con una cerimonia nella sede della Regione Abruzzo, è stata consegnata all’ambasciatore BARZANI. Lo stesso mi ha assicurato che verrà collocata definitivamente nel Museo di Erbil IRAQ. Credo che per un’artista, vedere la sua opera, perennemente esposta in un museo, sia la massima aspirazione.

Che progetti ha all’orizzonte?
Che progetti ho?   Dopo 41 anni di  arricchimento culturale. Vorrei che le mie opere abbiano un senso nel futuro. Solo così potrò dare una motivazione alla mia esistenza.

Un ragionamento che ha a che fare sia con l’arte che con la vita?
Un ragionamento che abbia a che fare con l’arte e con la vita?  Gabriele D’Annunzio si espresse così : io ho quel che ho donato…. Io Nestore Bernardi sono e sarò quello che lascio ai posteri. 

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