19 Maggio 2024, domenica
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Cosa fare se un avvocato non fa bene il suo lavoro?

Prima di tutto, ricordiamo l’articolo 14 del codice deontologico a mente del quale: «L’avvocato, al fine di assicurare la qualità delle prestazioni professionali, non deve accettare incarichi che non sia in grado di svolgere con adeguata competenza».

Ebbene, si spera sempre che cose simili non capitano mai, però, nel momento in cui l’avvocato non si comporta bene. In particolare è possibile:

  • revocare il mandato in qualsiasi momento (rimborsando le spese sostenute e pagando il compenso per l’opera svolta, per come impone l’articolo 2237 cod. civ.). A seguito della revoca, il professionista deve gestire l’affare del cliente (salvo che questi lo esoneri) fino a quando non viene sostituito da un successivo collega;
  • segnalare l’avvocato all’Ordine degli avvocati del foro di appartenenza (la città ove questi ha studio). Il Consiglio disciplinare valuterà la correttezza dell’operato dell’avvocato e, se lo ritiene non conforme alle regole deontologiche, applicherà le sanzioni. Esse però non determinano alcun vantaggio pratico per il cliente;
  • chiedere la restituzione di tutti i documenti consegnati all’avvocato con copia degli atti da lui redatti e degli eventuali verbali di udienza. L’avvocato non può subordinare la consegna delle carte al previo pagamento della parcella (il diritto costituzionale alla difesa non può essere messo sullo stesso piano del diritto patrimoniale al compenso);
  • chiedere all’avvocato il risarcimento. L’avvocato che ammette l’errore deve informare di ciò la sua assicurazione per la liquidazione del sinistro. A tal fine ricordiamo che ogni avvocato ha l’obbligo di essere assicurato;

Inoltre, bisogna sapere che è possibile fare causa all’avvocato.

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