A cura di Clara Sardella
Si è tenuta presso il Teatro Paolo Grassi a Milano, la cerimonia di premiazione de Il Premiolino, il più antico e prestigioso premio dedicato al mondo dell’informazione, assegnato ogni anno a sei professionisti della carta stampata, radio, televisione e new media che si siano distinti per l’impegno professionale e per aver contribuito alla difesa dell’indipendenza delle opinioni e della libertà di stampa da qualsiasi condizionamento.
La serata è stata aperta dai saluti di Marco Tronchetti Provera, Vicepresidente Pirelli, multinazionale italiana con solide radici milanesi, che da quest’anno sostiene il Premio.
La Giuria ha decretato vincitori della 63ma edizione per l’anno 2023, Michelangelo Coltelli (Butac), Maurizio Maggiani (La Stampa), Salvatore Merlo (Il Foglio), Mariangela Pira (Sky), Andrea Sceresini (giornalista d’inchiesta freelance) e Gaia Tortora (La7).
Fondato nel 1960, Il Premiolino è nato per iniziativa di un gruppo di inviati milanesi, tra cui Orio Vergani, Paolo Monelli, Luigi Barzini, Indro Montanelli, Enrico Emanuelli e Enzo Biagi, che è stato il primo presidente.
L’autorevole giuria del Premiolino è composta da 11 membri, firme di rilievo del giornalismo italiano: Chiara Beria di Argentine, presidente, Piero Colaprico (vicepresidente), Giulio Anselmi, Ferruccio de Bortoli, Milena Gabanelli, Enrico Mentana, Donata Righetti, Valeria Sacchi, Beppe Severgnini, Gian Antonio Stella, Carlo Verdelli. Dal 2024 entreranno a far parte della giuria anche 3 giovani già vincitore del Premiolino: Benedetta Tobagi, Mattia Feltri e Francesco Calvi.
“Ricerca di una informazione di qualità tanto più preziosa in tempi così drammatici, indipendenza di giudizio e da qualsiasi centro di potere, storica valorizzazione di colleghe e colleghi giovani e bravi penalizzati dalla crisi dell’editoria”, sottolinea Chiara Beria di Argentine, presidente di Giuria, che aggiunge: “In poche parole questa è l’identità del Premiolino di giornalismo arrivato quest’anno alla 63 esima edizione. Una forte identità che, grazie al lavoro volontario della Giuria composta da soli giornalisti, riaffermiamo con l’orgoglio di chi ha l’onore di continuare sulla linea tracciata a Milano, capitale dell’editoria, dai fondatori del premio nel 1960”.