28 Aprile 2024, domenica
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La perla nera del Mediterraneo si tinge di rosso

A cura di Carlo Alberto Paolino

La donna di 48 anni, madre di cinque figli, lotta ancora tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione dell’Ospedale Civico di Palermo, dove è ricoverata per gravi ustioni sul 70% del corpo ad opera del suo compagno, che, lo scorso 22 settembre, gli ha dato fuoco con una tanica di benzina durante una lite sull’isola di Pantelleria in Sicilia.

Il marito, in stato di fermo per tentato omicidio, rischia di perdere la vista a causa del ritorno delle fiamme durante l’aggressione. Ricoverato nelle stesso ospedale della vittima a Palermo.

I numeri nel nostro paese per reati sulla “violenza di genere” non tendono a calare significativamente e preoccupa il comitato dei ministri del consiglio d’Europa, soprattutto per i dati forniti da Roma, che, mostrano una persistente alta percentuale di procedimenti per violenza domestica e sessuale archiviati nella fase delle indagini preliminari, un uso limitato degli ordini di protezione e un tasso significativo di violazione degli stessi. 

Ammonita più volte dalla Corte europea dei diritti umani, esaminando le misure prese dalle autorità italiane per contrastare il fenomeno. La stessa “CEDU” apprezza comunque i passi avanti legislativi sul fronte prevenzione da parte dell’Italia per l’approvazione del disegno di legge in Consiglio dei Ministri con le norme per il contrasto alla violenza sulle donne e contro la violenza domestica. Rafforzando le misure cautelari, come il braccialetto elettronico e la distanza di 500 metri della persona autore del reato dalla vittima, lo ha spiegato la ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Intanto aumentano le fiaccolate con marce silenziose, contro ogni forma di violenza sulle donne. Ma, è importante che le donne sappiano che non sono sole, che non devono rimanere in silenzio. Molte volte hanno paura di dire quello che stanno passando, ma l’unico modo in cui tanta violenza non accade è che si avvicinino ai loro parenti e cerchino sostegno nelle istituzioni le quali devono applicare pene certe, più dure e senza “sconti”

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