2 Maggio 2024, giovedì
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Il Fenomeno del Bradisismo dei Campi Flegrei

A cura di Luigi Castiello
Il termine “bradisismo” deriva dalle parole greche bradýs e seismós, cioè “lento” e “scossa”, in riferimento all’attività sismica associata a questo fenomeno principalmente durante le fasi di ascesa del suolo, è un fenomeno di origine vulcanica.
Si tratta di un sollevamento e abbassamento periodico del suolo.
La fase di sollevamento di questo “moto vulcanico” è caratterizzata da terremoti deboli ma molto frequenti.
È un fenomeno che avviene, anche se più debolmente, in molte parti del mondo, come a Rabaul in Nuova Guinea, a Long Valley in California e nello Yellowstone National Park.
Un fenomeno del genere è presente anche nella penisola italica, (nei campi flegrei) in regione Campania ad ovest della città di Napoli dove tutta l’area è costituitia da una attività sismica frequente da oltre 2000anni, denominata da geologi e vulcanologi “crisi bradisismica”.
Le ultime due crisi bradisismiche di sollevamento recenti nella zona di Pozzuoli sono accadute nel 1969-72 (risalita di 1,77 m) e 1982-84 (risalita di 1,78 m). Si verificarono complessivamente circa 10 mila terremoti, il maggiore dei quali avvenne il 4 ottobre 1983 con una magnitudo pari a 4.2. Durante questa “seconda crisi bradisismica” trentamila mila cittadini in particolare della zona puteolana furono costretti ad evacuare a causa dell’elevato rischio di crolli per attività sismica.
Il suolo nel 1985 ha ripreso ad abbassarsi circa di 100 cm, fino ad una nuova fase di sollevamento iniziata nel 2006 e che continua ancora oggi.
I ricercatori dell’INGV affermano che dalle ricerche effettuate negli ultimi anni i fenomeni bradisismici dal 1985 ad oggi sarebbero legati a una risalita di gas magmatico all’interno degli acquiferi e non, come si credeva, ad una massa di magma che “spingeva” il suolo verso l’alto. I risultati sono stati ottenuti analizzando più di 37 anni di dati geochimici (composizione dei gas delle fumarole) e geofisici (deformazioni del suolo della caldera).
Al momento non è possibile prevedere se ci sarà un eruzione vulcanica e quale sarà l’intensità di un terremoto.
A tal proposito si invitano tutti i cittadini che hanno dubbi e perplessità in merito a questo fenomeno a consultare fonti accreditate,in modo tale da evitare inutili allarmismi.
L’unica fonte da fare riferimento al momento è l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, noto in sigla come INGV, è l’ente di ricerca italiano deputato allo studio dei fenomeni geofisici e vulcanologici e alla gestione delle rispettive reti nazionali di monitoraggio per i fenomeni sismici e vulcanici.

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