Prima di tutto, bisogna sapere che il reato si estingue al ricorrere di alcune circostanze che rendono inopportuna la prosecuzione del giudizio. Ne sono un esempio la remissione di querela, la prescrizione, la riparazione del danno causato e il buon esito della messa alla prova.
La richiesta di estinzione del reato può essere presentata direttamente dal condannato o dal suo difensore di fiducia.
L’istanza va rivolta al giudice dell’esecuzione, cioè al magistrato che ha emesso il provvedimento definitivo, e deve contenere:
- i dati anagrafici completi del condannato;
- gli estremi del provvedimento di condanna (numero di procedimento, di sentenza, ecc.);
- copia autentica del provvedimento (in genere, sentenza di patteggiamento o decreto penale di condanna);
- in caso di condanna a pena pecuniaria, l’attestazione dell’avvenuto pagamento rilasciato dall’ufficio recupero crediti competente.
Fare richiesta per ottenere l’estinzione del reato a seguito di sentenza di patteggiamento o di decreto penale di condanna non costa nulla, se non l’eventuale marca da bollo (del valore di 3,92 euro) che bisogna apporre sull’attestazione dell’avvenuto pagamento della pena pecuniaria e quella che occorre pagare a titolo di diritti di cancelleria per ottenere le copie del provvedimento da allegare.
