21 Maggio 2024, martedì
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Il Muro del Cambiamento

L’installazione a cura del cantautore Giovanni Caccamo

Arrivata a Palazzo Vecchio

 A cura di Carla Cavicchini
L’opera, con cui il pubblico potrà interagire, rimarrà esposta nella Sala dei

Gigli fino al 26 luglio. I dodici lavori unici realizzati da artisti italiani di fama

internazionale

 per il Manifesto del Cambiamento, saranno messi all’asta e il ricavato

devoluto

 alla Andrea Bocelli Foundation

 
Gratitudine, rigenerazione, musica, pace, fantasmi, speranza, empatia,
futuro, condivisione, meraviglia, perdono, intuizione. Sono solo alcune delle
parole apparse questa mattina a Palazzo Vecchio sul Muro del
Cambiamento, installazione interattiva inedita che dialoga con il Manifesto
del cambiamento (Treccani edizioni), volume nato dal concorso di
idee Parola ai giovani, lanciato dal cantautore Giovanni Caccamo nel
2022. Il Muro del cambiamento – opera interattiva inedita che rimarrà a
Palazzo Vecchio, in Sala dei Gigli, dal 14 fino al 26 luglio – è un’iniziativa
promossa dal Comune di Firenze e da MUS.E, con la collaborazione
della Andrea Bocelli Foundation.
 
L’installazione artistica itinerante – che vede a Firenze la prima di una
serie di tappe – ideata dallo stesso Giovanni Caccamo, è collante di
diverse culture, religioni e identità unite dall’amore per la vita e da una
visione evolutiva di futuro in condivisione e armonia. È costituita da un muro
di parole legate al concetto di “cambiamento” proiettate su un
ledwall bianco. Collegandosi al sito  murodelcambiamento.it  ciascuno
potrà digitare la propria parola di cambiamento che verrà visualizzata
istantaneamente sullo schermo. L’aspetto del muro sarà quindi in
continuo e costante mutamento, a seconda delle parole che gli utenti
digiteranno e che potranno essere aggiunte anche da remoto.
 
“Parte da Firenze un progetto bello, dare parole al cambiamento, creare un
alfabeto del futuro e della speranza – ha detto il sindaco di Firenze Dario
Nardella -. Palazzo Vecchio, grazie alla preziosa organizzazione di MUS.E,
si dimostra ancora una volta un museo dinamico e aperto anche alle
installazioni contemporanee, digitali e multimediali. Grazie a Giovanni
Caccamo, che già aveva scelto la nostra città e la sede civica del Comune

per un videoclip musicale e che torniamo ad accogliere per questa nuova
iniziativa, e grazie alla Fondazione Bocelli, sempre attenta alla promozione
delle arti e dell’educazione dei più giovani”.
“Il muro, fondamento del costruire, è qui strumento d’elevazione collettiva:
per vedere meglio ciò che ci circonda, ciò che c’è sopra di noi, per vedere
finalmente ciò che c’è oltre quel muro e che possiamo impegnarci a
raggiungere, lasciando quel nostro piccolo spazio – riflette Valentina
Zucchi, MUS.E –  Il progetto di Giovanni Caccamo è opera d’arte, frutto del
pensiero, della parola e della mano di grandi protagonisti, ma anche e
soprattutto di bambini, di ragazzi e di giovani: materializza ciò che
possiamo impegnarci a vedere e costruire insieme oggi. Come MUS.E
aderiamo con convinzione a questa idea, portando i musei e la cultura – di
cui noi stessi ci nutriamo e che ogni giorno condividiamo con il pubblico –
come viatico per questo viaggio”
“Seguire fin dall’inizio il percorso culturale creato da un giovane artista
come Giovanni è stato un grande privilegio e fonte di crescita ed ispirazione
per il nostro lavoro. La Fondazione Andrea Bocelli nella sede di San
Firenze da anni ha sviluppato un percorso di rafforzamento delle
competenze extracurriculari, una vera e propria accademia delle soft skills
per ragazzi dai 16 ai 25 anni.”  – afferma Laura Biancalani, Direttore
Generale ABF – “Giovanni è uno degli insegnanti che ci supporta nel
guidare processi di crescita e cambiamento nei giovani. I nostri comuni
percorsi volti al potenziamento dei talenti nelle giovani generazioni si è
incrociato creando opportunità e bellezza per molti di loro. Ed è per questo
che Giovanni ha dedicato le opere di dodici artisti iconici non solo e non
tanto ad ABF ma a tanti altri di quei ragazzi che abbiamo insieme toccato e
tentato di aiutare a spiccare il volo.”
 
“Sono partito da qui, mia amata Italia, dalla speranza di trovare idee e
prospettive su come renderti un posto migliore e su come noi giovani
potremo sempre più imparare a prenderci cura di te – ha
spiegato Giovanni Caccamo – La mia parola di cambiamento è gratitudine.
La vostra qual è?”
 
Cosa cambieresti della società in cui vivi e in che modo? Qual è la tua
parola di cambiamento? Queste le due domande poste da Caccamo
nell’ambito del concorso di idee Parole ai giovani, germogliato da un’idea
dell’artista in risposta all’appello dello scrittore Andrea Camilleri, che affidò
alle nuove generazioni, l’arduo compito di far partire un nuovo umanesimo.
All’appello del cantautore siciliano hanno risposto per iscritto migliaia di
ragazzi. Ognuno ha scelto una parola di cambiamento ed elaborato un
breve elaborato che riassuma l’aspetto della società che cambierebbe e le
idee concrete per poterlo fare. Da queste risposte è stato elaborato
il Manifesto del Cambiamento, che contiene una lettera ai giovani di Papa

Francesco e che approderà a Firenze, contestualmente alla presentazione
del Muro. Certi che non esista futuro senza radici e che i giovani per
evolvere debbano dialogare con i Maestri, il manifesto è impreziosito
da dodici opere inedite firmate da altrettanti artisti italiani di fama
internazionale cardine di un dialogo intergenerazionale: Arnaldo
Pomodoro, Emilio Isgrò, Fabrizio Plessi, Ferdinando Scianna,
Francesca Cataldi, Giulia Napoleone, Guido Strazza, Mario Ceroli,
Maurizio Cattelan, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Jodice e Mimmo
Paladino.
Queste preziose opere uniche, per volere stesso di Giovanni Caccamo,
saranno oggetto di asta ed il ricavato verrà devoluto alla Andrea Bocelli
Foundation – Ente Filantropico, a supporto della mission “empowering
people and communities” ed in particolare per sostenere progetti educativi
rivolti alla formazione, orientamento e valorizzazione dei giovani cittadini di
domani ( www.andreabocellifoundation.org )
Dopo il debutto fiorentino, il Muro del Cambiamento comincerà un lungo
viaggio che lo porterà nei prossimi mesi al Meeting di Rimini alle Gallerie
d’Italia di Milano, alle Gallerie d’Italia a Napoli e ai Musei Vaticani.

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