A cura dell’Avv. Margherita Morelli
Per quanto mi riguarda ,le trovo ipotetiche, a tratti fuorvianti e poco inclini ad approcciare il senso critico degli esaminandi ,a stimolare la sensibilità verso temi che hanno condizionato grandemente la società negli ultimi anni ,oltre a valutare le competenze letterarie, ammesso che siano arrivati a studiare Moravia e Pirandello(già ai miei tempi a stento si approcciava il Verismo e al massimo si arrivava a studiare la terza guerra di indipendenza ) Qualcuno poi avrà letto il libro di Angela ammesso e non concesso che abbiano letto l’articolo di Repubblica?
A me sono apparse più tracce di un’ arma di distrazione della massa studentesca dai problemi sociali che come oggettiva e scrupolosa attenzione alla maturità acquisita, alla consapevolezza dei valori e disvalori dei tempi moderni prima come uomini e cittadini e poi come studenti .
Siamo ormai in piena economia di guerra ,circondati da notizie fuorvianti e da una disinformazione che ha superato se stessa, con una libertà di stampa ai minimi storici ,con fenomeni migratori inarrestabili . I 500 morti nel mare di Grecia come quelli di Cutro servono solo a fare statistica e dopo i convenevoli svaniscono nei meandri della coscienza . La morte del Clochard ammazzato di botte è solo un incidente di percorso di una gioventù bruciata dall’odio e dall’ anaffettività in cui ormai la povertà e la ricchezza costituiscono la base e la punta di una piramide sociale disarmonica sgangherata e fatiscente Non sarebbe stato più adeguato e consono con tutto il rispetto per un grande divulgatore e per la stampa nostrana ,dare sfogo al desiderio di capire quanto il cervello dei nostri studenti abbia acquisito attitudine a sviluppare il senso critico verso le mutazioni di un contesto sociale divenuto aggressivo ,violento ,cacofonico ,disumano ,destabilizzante precarizzante e anaffettivo?
Io avrei invitato gli studenti a disquisire sulla morte dell’animo umano ,quando si spegne la speranza nel futuro e nella solidarietà ,sulla paura dello Straniero che un tempo era considerata risorsa preziosa dai Romani , Hospes come dai Greci Xenos ,sulla esigenza divenuta insopprimibile, della società di riappropriarsi dei valori consunti da un capitalismo e un consumismo sfrenati in cui la vita umana vale meno di un soldo di cacio e i figli che un tempo erano “piezze e core” ,sono diventati un inutile orpello insieme al fagotto materno che li contiene quando non venga dato in locazione e il figlio considerato un pupazzo da vendere e svendere al migliore offerente ,in cui il danaro e i social sono diventati l’oppio del popolo del web .
Certo ,sono temi politici nel senso più elevato del termine perché appartengono al popolo, che esondano e scottano .Il pensiero libero dei nostri studenti crea turbamento perché e’la strada maestra che conduce alla libertà e costribuisce a costruire una società più giusta perché più umana e solidale .
Ma era necessario capire a che punto ci siamo spinti nella educazione che gli abbiamo impartito e quanto abbiamo costruito per garantire la loro indipendenza e libertà di pensiero .Il compito della Scuola contrariamente a quanto qualcuno pensi, non è solo quello di impartire istruzione ma è anche educare gli studenti a costruire una società migliore perché fondata sulla ricerca della pace sociale che comporta limitazione ai diritti che non sono tiranni ma anche libertà di scelta e autodeterminazione anziché sulla limitazione e sul controllo del pensiero ,sulla contrapposizione e sulla guerra, nel rispetto dei principi costituzionali. Sono dettagli che costruiscono la convivenza civile .
Poi ,resta quello dei genitori di dettare le regole della convivenza familiare che non si sovrappongono a quelle che insegna la scuola perché integrandosi vicendevolmente in sinergica armonia, costruiscono l’essenza dell’uomo e del cittadino.
Ci sono andata un po’ dura ,ma continuo a essere un sognatore che non si arrende e a credere e sperare che l’Umanità possa ancora avere un futuro.