8 Giugno 2023, giovedì
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Dove si paga di più la Tari?

A cura di Genoveffa Santillo 

Secondo la ricerca condotta dalla Uil, la Tari è aumentata in media del 7,7% nell’arco di cinque anni, mettendo a dura prova soprattutto le famiglie del Meridione. I dati riportano che la cifra media della Tari nel 2022 ha raggiunto i 325 euro. Tra il 2021 e il 2022, ben 65 città capoluogo di provincia hanno aumentato questa tassa.

Lo studio della Uil ha evidenziato anche gli aumenti significativi registrati tra il 2021 e il 2022. In particolare, Potenza ha registrato un aumento del 85,9%, seguito da Fermo con +57,3%, Cosenza con +42,2% e Taranto e Bari con +40,5%. Questi incrementi hanno contribuito ad aggravare il peso della Tari per le famiglie residenti in queste città.

D’altra parte, alcune città hanno registrato una diminuzione della Tari tra il 2021 e il 2022. Ad esempio, Alessandria ha riportato una diminuzione del 14,7%, seguita da Viterbo con -10,4%, Pisa con -7,1% e Livorno con -6,2%. Questi cali possono essere attribuiti a diverse ragioni, come una gestione più efficiente dei rifiuti o l’implementazione di politiche locali volte a ridurre i costi per i cittadini.

È importante sottolineare che i costi della Tari possono variare significativamente da un comune all’altro a causa delle diverse politiche locali, delle caratteristiche del sistema di raccolta rifiuti e delle tariffe stabilite dalle amministrazioni locali. Pertanto, è sempre consigliabile consultare le informazioni specifiche fornite dal proprio comune per conoscere l’importo esatto della Tari nella propria zona.

Inoltre, è importante tenere presente che i dati riportati si riferiscono all’anno 2022 e potrebbero essere soggetti a variazioni negli anni successivi.

In generale, la tassa sui rifiuti rappresenta un onere significativo per le famiglie italiane, e la sua gestione e l’equità nella sua distribuzione sono argomenti di discussione e attenzione a livello nazionale.

Gli aumenti della Tari hanno sollevato diverse preoccupazioni tra i cittadini e le organizzazioni sindacali, che sostengono la necessità di affrontare in modo equo la questione dei rifiuti senza gravare in modo eccessivo sulle famiglie.

Al fine di affrontare questa problematica, diverse proposte sono state avanzate. Alcuni suggeriscono una revisione delle modalità di calcolo della Tari, in modo da tener conto delle effettive quantità di rifiuti prodotte dai singoli nuclei familiari, piuttosto che basarsi esclusivamente sulla metratura dell’immobile. Questo approccio mira a premiare le famiglie che adottano pratiche di riciclo e riduzione dei rifiuti, offrendo incentivi economici proporzionati.

Altri propongono l’implementazione di politiche di sensibilizzazione e educazione ambientale, al fine di promuovere una maggiore consapevolezza sui temi del riciclo e della riduzione dei rifiuti. Questo potrebbe includere programmi di formazione nelle scuole, campagne informative e supporto alle famiglie per adottare comportamenti sostenibili.

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